Il rettore: «Attenti a ciò che facciamo» 

Ma difende la buona fede di dipendenti. L’inchiesta partita dalla denuncia di un’impresa che restava esclusa dai lavori



TRENTO. «Da quanto emerge dalle indagini si tratta di questioni importanti. Noi dobbiamo stare attenti a quello che facciamo, ma da quello che conosco il nostro Ateneo e le persone che ci lavorano non posso che credere alla buona fede di tutti perché la qualità e la dedizione delle persone che lavorano in questa Università è altissima. Certo, possono capitare cose come questa, ma questo non cambia l’opinione che io ho della nostra Università che è un luogo serio dove le persone lavorano, si dedicano e cercano di ottenere buoni risultati». A margine della commemorazione di Enzo Rutigliano, il rettore Paolo Collini ha difeso i dipendenti dell’Università anche alla luce dalla chiusura delle indagini su vari filoni dell’inchiesta che vede indagate 17 persone con contestazioni che vanno e dagli appalti pilotati per arrivare agli incarichi esterni e al doppio lavoro.

Tutto è partito dagli appalti. Come scritto in esclusiva dal Trentino il 3 maggio 2016, la Guardia di Finanza di Trento effettuò il giorno prima un primo blitz all’ufficio appalti e patrimonio dell’Università per raccogliere copiosa documentazione su tutti i lavori sotto la soglia dei 50 mila euro affidati direttamente e senza gara. In quell’occasione vennero anche ascoltati come persone informate sui fatti alcuni impiegati dell’ufficio. Meno di un mese dopo, come scritto sempre dal Trentino in esclusiva, il 2 giugno 2016 i finanzieri tornarono all’ufficio appalti per prendere altra documentazione andarono anche all’ufficio personale. L’inchiesta era partita dalla rivelazioni di un’impresa che vedeva i lavori dell’Università finire sempre ai concorrenti. Stufo di essere regolarmente battuto, il titolare dell’impresa ha segnalato la cosa in maniera circostanziata e così la Finanza ha deciso di andare a verificare. Il sospetto era che venisse fatto un vero e proprio spezzatino dei lavori per permettere di affidarli a trattativa diretta favorendo, in questo modo, imprese amiche. Ma proprio dai racconti dei dipendenti dell’ufficio sono emersi nuovi dettagli e particolari soprattutto sugli incarichi affidati all’esterno. Il rettore Paolo Collini, sentito dal Trentino il 3 maggio 2016, spiegò che l’Università aveva grande attenzione per la gara per gli arredi della Nuova Biblioteca. Non a sufficienza, però. Al tempo dei primi due blitz, infatti, era ancora in corso la gara per gli arredi e l’illuminazione della Buc, la nuova biblioteca universitaria alle Albere. La Finanza ha iniziato a nutrire sospetti anche sulle procedure di questa gara e il 26 maggio 2017, come scritto dal Trentino, effettuò un terzo blitz all’ufficio appalti della Buc, ma questa volta anche all’ufficio del personale. E qui hanno acquisito altra documentazione sugli incarichi esterni e sui doppi incarichi dei professori. Documenti che hanno messo nei guai l’ex responsabile dell’ufficio Rinaldo Maffei, accusato di aver spezzettato appalti per 3 milioni di euro per poterli pilotare.













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