Il Comune fa repulisti e ricicla i vecchi computer

Sono 31 le macchine dismesse dagli uffici con l’ultima revisione dell’inventario I pezzi ancora buoni vengono messi insieme per costruire alcuni pc funzionanti



RIVA. Anche in municipio, come in tutte le case, ogni tanto si fa un repulisti di tutto quel che non serve più: cose rotte o semplicemente invecchiate a tal punto da risultare inservibili .

L'amministrazione di Riva ha provveduto in questi giorni ad ordinare la cancellazione dall'inventario delle proprietà comunali tutti i beni dismessi nel corso del 2011. Il più datato è un attaccapanni in legno acquistato nel 1996: all'altro estremo un monitor acquistato nel 2004. In mezzo c'è un po' di tutto: dalla sedia in ferro e plastica, ad una batteria di armadi di varie dimensioni e materiali, uno schedario, cinque mobili fasciatoio (uno in legno con ruote) ovviamente in dotazione ad una scuola materna, cinque ombrelloni provenienti dal centro sociale di Varone, una sedia con struttura portante in acciaio, sedile in faggio rivestito in laminato plastico e schienale in multistrato di faggio già in dotazione alla scuola elementare di Sant'Alessandro, ed una batteria di 31 personal computer, più un portatile, una stampante, un fax ed un paio di monitor.

Il responsabile dell'economato avverte: si tratta di macchine acquistate per la maggior parte nel periodo compreso fra il 1999 ed il 2000, quindi strasuperate sotto il profilo tecnico. Inoltre nessuna è funzionante, in quanto spesso si sono effettuati trapianti, prelevando dal pc fratello un ricambio, ormai introvabile sul mercato, per permettere ad una macchina d'annata di tirare avanti ancora per un po'.

Che fine farà tutta la mercanzia dimessa? Qualche comune, come ad esempio Trento, organizza delle aste pubbliche per smaltire il tutto, offrendo agli interessati, e sono più di quanti non s’immagini, oggetti ancora utilizzabili a prezzi ovviamente molto bassi. A Riva l’ipotesi è stata scartata perché l'asta richiede una procedura ben precisa: gli oggetti devono prima essere esposti in mostra in un locale dove gli acquirenti eventuali li possano esaminare, e la vendita deve rispettare determinate regole. Si rischia una mobilitazione sproporzionata all'ipotetico incasso. Inoltre di solito mettendo insieme pezzi prelevati da differenti personal compurer, si riesce a recuperarne qualcuno in grado di funzionare: e questi vengono passati ad enti o associazioni cui possono essere ancora utili.

Il resto dei beni dismessi finisce a ditte specializzate, le stesse con cui è in contatto il Centro raccolta materiali alla Baltera, perché èprendano la strada della raccolta differenziata in vista d'un eventuale riciclaggio.













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