l'iniziativa

Il Comune dà in adozione le stazioni della Via Crucis

Telve di Sopra ha affidato ai volontari la cura dei 15 capitelli lignei del percorso che sale sul Monte San Pietro: alcune però sono rimaste ancora “orfane”


di Marika Caumo


TELVE DI SOPRA. In principio furono i bovini. Un progetto dell'Apt Valsugana che riscuote grande successo ancora oggi. Ma poi l'originale idea di "Adotta una mucca" è stata copiata anche in altre zone del Trentino, cambiando formato, oltre al soggetto in cerca d'adozione. A Trento ad esempio è in corso "Adotta un’aiuola", per sensibilizzare i cittadini alla cura degli spazi verdi. Ma anche in giro per l'Italia gli esempi si sprecano: a Roma si può adottare un monumento, a Milano pure le guglie del Duomo. E da quest'estate a Telve di Sopra si possono adottare... le stazioni della Via Crucis. Proprio così. L'idea di "Adotta una stazione della Via Crucis sul Monte San Pietro" è partita lo scorso maggio dalla commissione socio culturale del Comune, che comprende i rappresentanti delle associazioni, che in questo modo vogliono valorizzare il percorso che sale al monte Ciolino, realizzata nel 1994 da volontari del paese in ricordo delle sofferenze della Prima Guerra Mondiale.

Una via Crucis particolare quella che si inerpica nel bosco, composta da 15 stazioni lignee scolpite e donate da Tarcisio Trentin, che ne è anche l'ideatore. Un percorso frequentato tutto l'anno e recentemente mappato dai ragazzi del progetto "Parlare con il fare" del Piano giovani di zona, dove nel periodo pasquale viene recitata la Via Crucis a livello decanale. Il Comune ha fatto una serata informativa e realizzato dei volantini. L'adozione, che può essere fatta da un singolo, una famiglia, un associazione, consiste nel prendersi cura dell'aiuola e dello spazio circostante i capitelli lignei: tenendo pulito ed in ordine, posizionando piante e fiori che non si sviluppino troppo in altezza e non richiedano particolari quantità d'acqua o cura. Gli assegnatari non dovranno invece occuparsi della manutenzione dei tronchi e delle formelle in legno ne realizzare opere murarie, che vanno eventualmente concordate con l'amministrazione comunale. A giugno sono state assegnate le stazioni a quanti avevano dato la loro disponibilità, tra cui diverse associazioni. Ma non tutte 15 le stazioni sono state adottate, alcune sono rimaste “orfane”: sono quelle al centro del percorso e quindi più difficili da raggiungere soprattutto dagli anziani.

L'invito dell'assessore Sara Trentin è di mettersi in gioco, anche solo per un periodo di prova: «Ogni momento è buono per iniziare l'esperienza di questa forma di volontariato. Mi rivolgo non solo alle persone di Telve di Sopra ma a tutte quelle dell'Unità pastorale e del decanato».













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