Il Cda vuole alzarsi i compensi: cori di indignazione e proteste  

La Rurale Valsugana e Tesino. In vista dell’assemblea di giovedì 25 i soci hanno ricevuto il manuale per il voto e il bilancio. Ma il punto 6 sull’aumento dei gettoni ha sollevato un vespaio


Marika Caumo


Valsugana e tesino. Cassa Rurale Valsugana e Tesino, l’assemblea ordinaria si terrà giovedì prossimo, 25 giugno, alle 18 nella sede di Via IV Novembre a Borgo, ma senza soci. Non è infatti possibile ritrovarsi fisicamente, pertanto come sta avvenendo per tutte le assemblee in questo periodo (dalle rurali alle famiglie cooperative), sono previste altre modalità di voto per l’approvazione del bilancio e gli altri punti all’ordine del giorno. L’avviso di convocazione è stato spedito ai soci ed è arrivato in questi giorni: oltre 20 pagine in cui sono contenute le istruzioni di voto, il modulo di delega al notaio (unico soggetto che potrà intervenire in assemblea) e il materiale relativo ai vari punti.

Un’assemblea importante perché, oltre all’approvazione del bilancio, chiuso a fine dicembre con un utile netto di 6.45 milioni (+8.05%), un patrimonio da 88,72 milioni, una positiva solidità patrimoniale (il CeT1 salito dal 15,95 al 19,33%), depositi e prestiti in crescita, così come soci (8.719) e clienti (30.666), ci sono anche l’elezione dei componenti del Consiglio d’amministrazione, del Collegio Sindacale e dei Probiviri.

A far storcere il naso a molti, per usare un eufemismo, nel leggere il materiale inviato a casa, è però un altro punto, il punto 6: la determinazione dei compensi e dei rimborsi spese agli amministratori ed al Collegio Sindacale. Il Cda propone infatti all’assemblea dei soci (che possono ovviamente votare favorevole, contrario od astenuto) degli adeguamenti al rialzo: di aumentare il gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Cda e del Comitato Esecutivo da 150 a 200 euro; il raddoppio dell’indennità di carica degli amministratori, passando da 1.500 a 3.000 euro; l’aumento del compenso del Presidente del Collegio Sindacale dagli attuali 13.000 a 18.000 euro; l’aumento del compenso dei sindaci effettivi da 9.000 a 10.00 euro e l’approvazione di un nuovo compenso di 2.000 euro per i membri dell’Organismo di Vigilanza.

Rialzo giudicato eccessivo da tanti soci, che hanno usato termini quali “indignazione” e “vergogna”. Alcuni in questi giorni hanno espresso il loro pensiero sui social network; pensiero che, leggendo i commenti sui social, è condiviso all’unanimità. A far arrabbiare è il fatto che si sia pensato ad un aumento anche sostanzioso proprio in questo periodo storico, con molte aziende e famiglie in difficoltà a seguito della crisi economica dovuta all’emergenza Covid. Intenzione giudicata come mancanza di sensibilità ed assolutamente inopportuna.

“Un po’ di senso della realtà, di moralità e di vicinanza al territorio in un momento di difficoltà come questo, avrebbe voluto che si evitasse di proporre qualsiasi tipo di aumento dei compensi, se non addirittura dare un bel segnale ai soci con una riduzione degli stessi” scrive Giancarlo Orsingher di Telve, nella lettera pubblicata ieri sul Trentino, che contesta anche il metodo di votazione, senza possibilità di dibattere i vari punti. “Ritengo vergognoso, assurdo e di cattivo gusto anche il solo proporre una cosa del genere, in particolare in un momento in cui molte persone e categorie si trovano in seria difficoltà e senza un reale e concreto aiuto” scrive invece il vicesindaco di Pieve Tesino Oscar Nervo sulla sua pagina facebook. I tanti commenti a supporto fanno pensare che il punto molto probabilmente non passerà.













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