IMMOBILI DI PREGIO

Il Castello di Pergine è sul mercato

L'attuale gestione si avvia alla conclusione e la proprietà è pronta a cedere l'immobile


Roberto Gerola


PERGINE. Gli eredi di Mario Oss, il perginese naturalizzato svizzero al quale il Comune vendette il Castello di Pergine 60 anni fa, hanno deciso di cedere lo storico immobile. Una comunicazione in tal senso è stata inviata anche al Comune di Pergine. Nel documento si legge che «Dopo 25 anni di ininterrotta gestione di Castel Pergine, Verena Neff e Theo Schneider intendono cessare, per l’età raggiunta, la propria attività alla fine della stagione 2017. La famiglia Oss, proprietaria del complesso, comprende e rispetta questa decisione, che l’ha indotta a riflettere in via generale sul futuro di Castel Pergine. Molte ragioni, non ultima la constatazione dell’assenza di successori nella famiglia, l’hanno indotta nella conclusione che, dopo sessant’anni di investimenti per ristrutturazioni nel complesso monumentale e di sforzi di continuo rinnovamento della gestione dell’esercizio gastronomico e delle iniziative culturali, sia giunto il momento di porre il destino di Castel Pergine in nuove mani. La famiglia Oss, assistita da un team di specialisti competenti, cerca quindi ora un acquirente, che sia possibilmente in grado di proseguire la gestione di proprietà ed attività con l’orientamento e lo spirito che finora le hanno contraddistinte».

Il maniero diventato albergo e ristorante

Ecco alcune immagini del Castello di Pergine, noto come ristorante e albergo, ora destinato a finire sul mercato. Leggi l'articolo

Con l’anno prossimo quindi si volta pagina. In un colpo solo, cambierà proprietà e gestione. Dal punto di vista delle origini storiche, mancano documentazioni certe su Castel Pergine. Si presume, vista la posizione, che in età antica fosse la sede di un castelliere romano o addirittura preromano, in particolare di epoca Retica e Longobarda. Il castello è di origine medievale e la sua posizione risulta particolarmente strategica: sia per l’ampio dominio di terre che questa fortificazione può controllare, sia per l’importante punto di collegamento tra Veneto e Trentino. Viene descritto per la prima volta nel 1177. Per tanto tempo appartenne ai duchi d'Austria sotto il regno di Margarete Maultasch e successivamente dell’imperatore Massimiliano I. Nel 1531 passò nelle mani dei Principi Vescovi di Trento, che nel 1905 lo vendettero a una società tedesca che lo trasformò in albergo e ristorante. Poi passò in mano al Comune (nel 1920) che nel 1956 lo vendette appunto a Mario Oss. In questo lasso di tempo, fu affittato alla Società acque minerali di Sant’Orsola e quindi affidato gratuitamente al Partito nazionale fascista.

Nel 1946 divenne istituto educativo. Poi si avanzò l’ipotesi (ma rimase tale) di utilizzarlo come preventorio antitubercolare. Prima di passare nelle mani di Mario Oss fu sede di colonie estive. Dopo la sua scomparsa la proprietà passò alla famiglia, che nel 1993 costituì una srl per la gestione con Theo e Verena tra i soci. Bene immobile tutelato dalla Provincia, è uno dei pochi castelli trentini in mano a privati. Tra l’altro, come patrimonio storico tutelato, la Provincia ha diritto di prelazione sull’eventuale vendita, quindi anche Trento dovrà dire la sua prima del passaggio in proprietà a privati. Nei periodi “bui” il castello venne depredato degli arredi e anche di semplici sassi che servirono alla costruzione di qualche muretto ed edificio. Anche la vendita (nel 1956) non fu semplice: molte le polemiche tra chi era favorevole e chi contro, in quanto si ipotizzava una “perdita” come patrimonio. Comunque Mario Oss lo acquistò per 15,5 milioni di lire: una cifra allora enorme che sbaragliò tutti i concorrenti. E da quell’anno per Castel Pergine cominciò una nuova vita dentro e fuori, con (dall’anno successivo) Luigi Fontanari (con la moglie Cristina) come primo gestore e per 36 anni, fino appunto all’aprile del 1993. Ora è un gioiello.













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