Il Calisio nuova meta per l’ecoturismo tra agritur e cantine

Una nuova guida del territorio è in arrivo nel 2013 per presentare le attrazioni naturali e storico-culturali


di Martina Bridi


ARGENTARIO. Il Monte Calisio e l'Altipiano dell'Argentario come possibile meta turistica rivolta anche a visitatori da fuori provincia. Questa la proposta che accompagnerà l'uscita nel 2013 di una nuova guida al territorio che descriverà dettagliatamente sia gli aspetti storici e naturali che le strutture ricettive presenti.

«L'idea è di lanciare un luogo di vacanza facilmente raggiungibile e poco dispendioso, ma allo stesso tempo ricco di bellezze naturali e culturali», spiega Ivan Pintarelli, direttore dell'Ecomuseo dell'Argentario che include la collina a est di Trento da Pian del Gacc a Villamontagna, da Vigo Meano a Civezzano. «Il Calisio non offre certamente le opportunità delle montagne con cime a 2 mila metri ma viste le potenzialità della zona non vedo perché non potrebbe diventare una proposta turistica di tutto rispetto e per tutte le tasche».

Attualmente i visitatori che intraprendono uno dei tanti itinerari dell'Altipiano provengono in prevalenza dalla città di Trento o dai comuni limitrofi, oltre a molte scuole che si recano lì per svolgere attività didattiche all'aperto. «Finora la guida al territorio ha sempre riguardato solo le proposte naturali e storiche, ma dal prossimo autunno cominceremo ad elaborarne una nuova completa di bed&breakfast, cantine, agriturismi, ristoranti e, anche con il sostegno delle Apt di Trento e della Val di Cembra, rilanceremo in chiave diversa e più completa l'Argentario», continua Pintarelli.

L'Ecomuseo è nato nel 2005 e da allora 180 chilometri di sentieri sono stati segnalati e indicati su una precisa carta topografica. Per una tranquilla escursione alla scoperta del territorio si possono quindi intraprendere il sentiero della Grande Guerra, il sentiero delle calcare, l'itinerario del porfido, la via dell'ammonitico rosso, il sentiero degli gnomi di Montepiano, vistare chiese e castelli o visitare il biotopo Le Grave.

Alcuni itinerari, inoltre, sono adatti anche per essere affrontati a cavallo o in mountain bike, come indicato da apposito segnavia. Per rispondere alle diverse esigenze degli escursionisti, in questi anni l'Ecomuseo ha definito quattro principali itinerari da percorrere sul Monte Calisio, ognuno dei quali ne tratteggia una peculiarità: l’itinerario nella storia, per conoscere comunità e villaggi che ne hanno caratterizzato la cultura e il paesaggio; l’itinerario nell’attività estrattiva, che permette di conoscere i vari momenti di estrazione durante i millenni evidenziando la ricchezza e la diversità geologica del Monte Calisio; l'itinerario nel territorio e nel paesaggio alla scoperta degli elementi naturalistici e paesaggistici; l’itinerario nelle attività umane, alla conoscenza della cultura e della coltura e le modificazioni nel corso del tempo.

«Le proposte di pernottamento o ristorazione non sono ancora molte, ma ci sono e meritano di essere rilanciate e trainate - conclude Pintarelli -. Senza dimenticare che qui sono presenti anche alcune delle cantine più importanti della città come Maso Martis, l'azienda agricola Moser, Maso Cantanghel e Maso Bergamini».

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