Il bidello era in malattia, ma faceva body building

Un uomo che lavora in una scuola della Val di Fassa è indagato per truffa ai danni della Provincia. Gli sono stati sequestrati anche beni per 4 mila euro



TRENTO. Per la scuola dove lavora come bidello era in malattia, ma in realtà lui si stava esibendo a Milano in una gara di body building. Lui è un quarantenne della Val di Fassa che lavora in un istituto scolastico della sua zona. In questi giorni, il pubblico ministero Maria Colpani ha chiuso l’inchiesta per truffa alla Provincia nei suoi confronti e gli ha inviato l’avviso di deposito degli atti. Adesso il bidello ha venti giorni di tempo per farsi interrogare. Poi, la Procura chiedere il rinvio a giudizio. Il pubblico ministero ha anche chiesto il sequestro di una porzione di immobile di sua proprietà per garantire il debito di 4 mila euro nei confronti della Provincia per le retribuzioni percepite indebitamente nei periodi di falsa malattia.

L’inchiesta e gli accertamenti sono stati svolti dalla Guardia di Finanza del reparto di polizia giudiziaria presso il Tribunale. Le indagini sono partite dopo alcune segnalazioni anonime. Al bidello vengono contestati due periodi di assenza per malattie in realtà inesistenti, uno nel 2009 e un altro nel 2011. In totale si tratta di circa 40 giorni di malattia per un danno alle casse della Provincia di 4 mila euro.

La prima volta, il bidello aveva detto di essersi procurato uno strappo sollevando a scuola due cassette del peso di 10 chili. Una causa un po’ strana per un uomo che di solito solleva decine di chili se non quintali per allenarsi e per le gare di body building. Il secondo periodo di malattia, invece, era dovuto al fatto che il bidello si era fatto male pulendo i vetri della scuola nella quale lavora. Tutte e due le volte, il bidello aveva portato il certificato medico e se ne era stato a casa per un periodo piuttosto lungo.

Almeno in un caso, il bidello avrebbe partecipato a competizioni di body building. Secondo quanto ricostruito dagli uomini della squadra di polizia giudiziaria della Finanza, il bidello avrebbe esibito bicipiti e addominali rigonfi in una gara a Milano proprio mentre era in malattia.

Sulla scorta delle conclusioni dell’inchiesta della Finanza, quindi, il pubblico ministero Maria Colpani ha ritenuto che il comportamento del bidello abbia prodotto un danno anche patrimoniale alla Provincia. Così il pubblico ministero ha chiesto il sequestro conservativo per equivalente di beni del bidello. Nello specifico è stata sequestrata una porzione di un bene immobile di proprietà del bidello fassano. In questo modo, in attesa che il giudizio sulla truffa giunga al termine, il sequestro assicura che ci sia un bene sul quale la Provincia possa rivalersi. Dopo, si aprirà il capitolo relativo alle sanzioni disciplinari al bidello che rischia il posto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano