I trentini intrufolati a San Siro dal Papa

Tra gli 80 mila cresimandi anche un gruppo della valle dei Mocheni. Loris: «Mi hanno colpito le sue parole sui nonni»


di Francesca Quattromani


TRENTO. Tra gli 80 mila di San Siro, all’incontro tra papa Francesco ed i cresimandi della diocesi di Milano, c’era anche un’ eccezione trentina: i cresimandi della valle dei Mocheni. Il parroco don Daniele Laghi: «Ho chiesto un favore alla diocesi di Milano. Persino monsignor Tisi è rimasto sorpreso». Immersi nei colori dello stadio, i ragazzi della valle dei Mocheni hanno accolto il papa con un boato. San Siro ha tremato per Francesco. In mezzo a quella folla c’ era anche Loris Pintarelli, 14 anni. Racconta di un’ esperienza straordinaria. L’attesa, consumata nei canti, nel trionfo dei colori che disegnavano motivi geometrici sul campo e poi quel boato, quella ovazione. «Ha girato lo stadio con la papamobile, è stato bellissimo - racconta ancora Loris - Un puntino bianco che faceva tutto il giro, ma lo si vedeva bene sul maxi schermo. Sì, a San Siro, allo stadio ci ero già stato, alle partite del Milan, ma sabato è stata tutta un’altra cosa. I ragazzi avevano delle pettorine tutte colorate, ogni gruppo aveva le sue. Le nostre erano azzurre». Le “nostre”, sono quelle dei ragazzi e degli accompagnatori del Trentino che, grazie al parroco della valle, don Daniele Laghi, hanno partecipato ad un appuntamento riservato ai cresimandi della diocesi di Milano. «Ho chiesto di poter partecipare - racconta il poliedrico e vulcanico prete - e la diocesi di Milano mi ha gentilmente concesso questa possibilità». Extra diocesi, all’incontro con il papa, c’erano infatti solo la delegazione trentina, quella piemontese e quella emiliana. «Com’ è il papa? E’ sportivo, nel senso che non è così vecchio. E’ molto più giovane di quello che sembra in televisione. E’ un uomo semplice». Questo papa venuto da lontano, Loris lo aveva già visto, all’incontro con le famiglie numerose, tempo fa a Roma. «Mi hanno colpito le parole che ha detto riguardo ai nonni - prosegue Loris - Ha detto che bisogna parlare con loro, poi ha ricordato di quando lui era piccolo ed i suoi di nonni gli dissero di diventare papa». L’emozione di Loris è pari a quella di don Daniele Laghi che questo incontro lo ha fortemente voluto, per i suoi cresimandi della valle dei Mocheni. In tutto, con gli accompagnatori, sabato erano in 28. «Allo stadio eravamo lì dalle 13. Il clima, il contesto generale erano straordinari. L’ovazione per il papa poi, che emozione. Un’esperienza bellissima per i ragazzi, una grande opportunità quella che ci ha concesso la diocesi di Milano. Siamo tornati sabato alle 23. Ieri, che era domenica, la messa, la cresima alle 10. I ragazzi non erano stanchi, ma felici. Una grande testimonianza di fede, tra i giovani, nelle parole di un papa semplice, potente, che resta nel cuore per quel suo essere uno di famiglia, quando parla. Questa la sintesi dell’impressione che lascia il pontefice. «Parlate con i nonni», ha detto. Ed è li che Loris si è sentito a casa. Parlare con i nonni, lui, lo fa da sempre.













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