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I soci dicono sì alla fusione tra la Cassa Rurale di Trento e quella di Aldeno-Cadine

Nasce la rurale più grande del Trentino con oltre 18 mila soci e 2,6 miliardi di raccolta



TRENTO. Voto largamente favorevole dalla base sociale della Cassa Rurale di Trento alla fusione con Aldeno-Cadine: 1501 sì, 154 no, 37 astenuti. Poco prima i soci di Aldeno-Cadine avevano fatto altrettanto con 1101 voti a favore, 285 contrari, 54 astenuti. Dal primo luglio nascerà una Cassa con 18mila soci, 2,6 miliardi di raccolta e 1,4 di impieghi e un patrimonio di 208 milioni, la più grande del Trentino. Fracalossi (Trento): ora guardiamo avanti. Più sicurezza e competitività. Baldo (Aldeno): manteniamo forti radici in un contesto di cambiamento.

Dialogo a distanza ieri sera tra i soci di Aldeno e di Trento: i primi riuniti nell’ampia tensostruttura allestita nel piazzale della Sft a Romagnano, e poco più a nord, al palazzetto delle Ghiaie, i soci della Rurale di Trento. 1.779 i presenti, con le deleghe 1.883. Entrambe le basi sociali hanno detto sì alla fusione tra le due Rurali. Convincenti le argomentazioni portate dai presidenti e dai direttori intervenuti. I soci di Trento hanno approvato il progetto con 1501 sì, 154 no, 37 astenuti. Quelli di Aldeno-Cadine con 1101 voti a favore, 285 contrari, 54 astenuti e 10 schede nulle. Il risultato è arrivato al termine di una lunghissima e molto partecipata assemblea (1.450 voti, deleghe comprese), che ha visto ben 37 interventi da parte dei soci. Dal primo luglio la Cassa Rurale sarà una sola, e diventerà la più grande del Trentino. “Più sicurezza e competitività con questa unione – ha detto il presidente Giorgio Fracalossi - significa servizi più qualificati e condizioni più convenienti, oltre ad un miglior accesso al credito”. “Solamente insieme possiamo creare valore a noi e ai nostri territori”, ha aggiunto il direttore Giorgio Bagozzi. “Manteniamo forti radici in un contesto di forte cambiamento”, ha rassicurato i propri soci il presidente della Rurale di Aldeno Luigi Baldo. Che ha aggiunto: “mettendo insieme le migliori esperienze e competenze della due Casse riusciremo a continuare al meglio il nostro ruolo di banca della comunità”. “Una fusione – ha detto il direttore Pio Zanella – destinata a garantire i migliori servizi a soci e clienti. Si può essere a supporto della comunità solo se si è in grado di generare reddito”.

I “numeri” della nuova Rurale La fusione favorirà guadagni di efficienza ed importanti economie di scala. La nuova Cassa Rurale di Trento potrà contare su una raccolta complessiva di risparmio di 2,6 miliardi (di cui 1,8 miliardi di raccolta diretta e 0,8 miliardi di raccolta indiretta), impieghi a 1,4 miliardi e un patrimonio di 208,4 milioni di euro. Il margine di intermediazione a fine 2015 ha sfiorato gli 87 milioni e il risultato lordo di gestione circa 47 milioni. Al 31.12.2015 entrambe le Casse hanno applicato una rigorosa politica di accantonamento sui crediti “non performing”. Tali interventi hanno prodotto un utile di quasi 2,8 milioni di euro per la Cassa Rurale di Trento e una perdita di 5,4 milioni per la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine. La nuova Cassa sarà molto solida, con un coefficiente Tier 1 del 15% (minimo previsto dalla normativa 10,5%).

Con la fusione è previsto che da qui al 2019 la nuova Cassa Rurale potrà contare su una crescita della raccolta di oltre 100 milioni e dei prestiti di 70 milioni, e grazie alle economie di scala, su un consistente calo dei costi. Fattori che porteranno l’utile netto a superare i 7 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione sarà aumentato da 10 a 13 membri (più il presidente) in via transitoria fino al 2020 per fare posto a tre consiglieri di Aldeno e Cadine. A regime il consiglio sarà composto da 9 membri più il presidente.













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