la polemica

I ristoratori del Chiese: «Diluite le cresime»

Sono concentrate in un solo giorno per tutta la Valle del Chiese e non ci sono locali sufficienti


di Aldo Pasquazzo


VALLE DEL CHIESE. Domenica in Valle del Chiese il Rettore del seminario Diocesano e delegato del vescovo don Tiziano Telch ha impartito il sacramento della Cresima. Tra Storo, Borgo Chiese e Pieve di Bono i cresimandi, di età compresa tra 13 e 14 anni erano 82. In concomitanza del momento religioso a far sentire la loro voce, seppur in forme diverse, sono stati anche alcuni ristoratori che hanno demandato al loro referente Gianni Cassanelli di farsi portavoce presso i ministri della chiesa perché le cresime in futuro si spalmino su date diverse. Cassanelli è il titolare della locanda Borgo Antico & Osteria Fra Dolcino e presidente di valle dei ristoratori.

“Già la prossima settimana in occasione di un nostro direttivo provinciale – conferma - la questione sarà discussa, affinchè cresime e prime comunioni in futuro siano possibilmente ripartite, magari anche di sabato. Solo così facendo noi albergatori avremmo l’opportunità di poter assorbire tutte le richieste della nostra gente e cresimanti patrigni e familiari di poter gestire la giornata senza magari inciampare in accavallamenti”.

Ma sulla proposta degli albergatori sia don Vincenzo Lupoli arciprete di Borgochiese e Castello che il decano don Fava già hanno una risposta. “Da tempo con le prime comunioni noi parroci abbiamo cercato di diluire le cerimonie su date diverse ma per le cresime la competenza non è di noi preti ma di curia e arcivescovo”.

A ricevere il sigillo dello Spirito Santo dopo quasi due anni di formazione 47 giovani che appartengono all’Unità pastorale Madonna dell’Aiuto di Storo e Bondone; 18 dell’Unità Madonna delle Grazie di Pieve di Bono e altri 17 all’Unità della Sacra Famiglia di Borgochiese e Castello.

Al mattino (10,30) è stata la volta di Storo mentre di pomeriggio (15,30) è toccato a Borgochiese e per ultimo (17,30) a Pieve di Bono.

Tutte cerimonie semplici, serene e molto partecipate e animate dai rispettivi cori parrocchiali mentre i sacerdoti indossavano paramenti di colore bianco o rosso. Prima e dopo le funzioni un vero e proprio concerto di campane e un lungo battimani.

Da Boniprati a Lodrone, come è forse inevitabile, quasi tutti i ristoranti erano pieni. C’era persino chi si era accasato a Cereto, verso Bagolino altri alla Pausa a Ponte Caffaro e altri ancora da Rita oppure al Chico d’Oro . Sacerdoti e delegato del vescovo, per non far torto ai tanti inviti, si sono ritrovati tra loro da Graziano, alla Cascina dei Pom.

Signor Cassanelli ieri comunque da lei tutto esaurito? “Non mi posso affatto lamentare perché anche la sera prima qui da me c’era gente di Roncone e Pra di Bondo a cenare. È stato così anche il giorno di Pasqua e nel lunedi dell’Angelo”

Qual è stato il menu delle cresime?

“L’utenza del posto stavolta non è andata su polente ma ha preferito scegliere pesce di mare. Dal salmone, vongola, filetto, spada, branzino e persino ostrica”.













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