I pannolini sporchi tornano a casa con il bebè

E’ la contromisura ai sacchi del residuo a pagamento proposta alle famiglie dalle Tagesmutter della Vallagarina



ROVERETO. Più ci si addentra nei dettagli e più si scivola nel grottesco. Sia per gli effetti che per la consapevolezza che forse al fondo di tutto sta una cattiva interpretazione del concetto «chi più inquina più paga». Perché al di là dell’approssimazione con cui tutta la preparazione alla Tares è stata gestita (dall’amministrazione comunale e da Dolomiti Energia: in tribunale si direbbe «in concorso tra loro») le infinite proteste e richieste di esenzioni che arrivano da un po’ tutte le categorie dimostrano con chiarezza che è il principio stesso che è stato letto male. Come fosse «paga di più chi per colpa propria e potendolo evitare produce più rifiuti». Come fosse un hobby o una insopprimibile pulsione a insozzare il mondo a far riempire i sacchi del residuo, e non, per molti, l’oggettiva necessità di produrre più rifiuti di altri.

Il caso delle Tagesmutter è esemplare. Per mestiere, accudiscono bambini in età pre asilo. E quindi, corollario ovvio, “producono” pannolini sporchi come una segheria produce trucioli o un gommista copertoni lisi. Possono evitarlo? No. Producono più rifiuto residuo di chi guida un taxi? Si. Quindi producendo più rifiuti, pagano più di chi non ne produce affatto. O si contesta il principio di base, o c’è poco da indigrarsi.

A Rovereto le Tagesmutter attive sono una decina, per un totale di circa 30 bimbi (in media) assistiti. In gran parte sono bambini che non hanno trovato posto negli asili nido: pur con la convenzione del comune, il costo è superiore a quello del nido, quindi chi può sceglie la struttura per semplici ragioni di economia. Ad oggi non c’è una richiesta formale e scritta, ma la cooperativa ha avvertito a voce i genitori che dovranno scegliere: o accettano un aumento della retta mensile o dovranno, assieme al bambino, portare anche un sacchetto per i rifiuti residui. Da riportarsi a casa assieme al pargolo la sera, ovviamente «completo» della produzione giornaliera di pannolini sporchi. A questo punto, il riempimento del sacco proseguirà in serata, notte e mattina seguente a domicilio. Non è chiaro se avanzando ancora posto, il giorno dopo si potrà eventualmente riportare lo stesso sacco «a mezzo» (sei o sette pannolini ormai) perché a quel punto chi ha 5 bimbi in casa, di fatto si troverebbe a gestire una discarica temporanea.

In questo contesto, il consigliere circoscrizionale Bruno Vettori invoca da tempo un intervento del Comune, ma senza ottenere, dice, nulla più che ammissioni di sorpresa: nessuno ci aveva pensato.

Una proposta la avanza lui. «Evitiamo di spendere più di un milione per un Crm che non ci serve, con le convenzioni che abbiamo con Mori ed Isera, basta farne una anche con Volano. E investiamo quei soldi per sostenere l’uso di pannolini ecologici: biodegradabili, si smaltiscono nell’umido. Costano il doppio degli altri, ma una sovvenzione potrebbe eliminare la differenza. A quel punto con risparmi per tutti, genitori, Tagesmutter e, alla fine, anche discarica e quindi collettività». (l.m)

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