I dentisti volontari che curano i bimbi indiani 

Anche cinque trentini nella regione desertica del Ladakh: 700 i ragazzini di cui si sono occupati



TRENTO. Sono 700 i bambini e ragazzi della remota regione indiana del Ladakh curati dagli odontoiatri dell'Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi), il principale sindacato odontoiatrico a livello nazionale. Tra i cinquanta volontari italiani, vi sono anche cinque trentini, che hanno contribuito alla realizzazione di un'area odontoiatrica presso il Zanskar Health Center, struttura ospedaliera voluta dal Dalai Lama. «Il principale problema dei bambini del Ladakh è la carie, dovuta a cattive abitudini, come quella di ricevere il "resto" in caramelle anziché in denaro», ha spiegato Massimo Casagrande, odontoiatra di Trento e "portavoce" del gruppo locale. Casagrande ha descritto la storia e le condizioni ambientali del Ladakh: «È una regione nell'estremo nord dell'India, situata nel Kashmir, teatro di conflitti sanguinosi tra India e Pakistan. Il Ladakh è un deserto a 4mila metri, con forti venti, un sole che brucia e inverni che gelano. La regione è fortemente militarizzata vista la presenza massiccia dell'esercito indiano. Molti degli abitanti sono profughi buddisti sfuggiti alle persecuzioni del governo cinese».

In seguito a una visita turistica, alcuni dentisti italiani hanno deciso nel 2011 di dare il via ad un progetto gestito completamente da Andi capace di portare cure odontoiatriche nella regione. Casagrande ha illustrato l'evoluzione dell'iniziativa: «Abbiamo iniziato portando strumenti di odontoiatria di base. Successivamente abbiamo installato nell'ospedale pubblico della cittadina di Padum un'area di odontoiatria, la quale è stata poi trascurata dai responsabili locali, fino a diventare fatiscente. Nel 2015 abbiamo preso contatti con una clinica che sta a poca distanza, promossa dal Dalai Lama. Costruiamo lì un'area odontoiatrica, con due sale operatorie. L'attività clinica è iniziata nel 2016 e nel 2017 c'è stata la benedizione delle sale da parte dello stesso Dalai Lama».

I volontari italiani sono soprattutto odontoiatri che vengono formati in maniera specifica attraverso dei corsi: si occupano dell'attività clinica, ma pongono anche grande attenzione alla formazione nelle scuole e si concentrano sui bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni. «Il principale problema sanitario - ha messo in evidenza Casagrande - riguarda la carie, che si presenta in modo severo, anche a causa di scarsa igiene orale e cattive abitudini: si pensi che in India il "resto" viene dato in caramelle anziché in denaro. Inoltre, spesso è più semplice trovare della Coca Cola che dell'acqua».

Casagrande ha delineato il futuro del progetto Ladakh: «Il contratto di collaborazione con la struttura scade quest'anno: abbiamo addestrato un'assistente odontoiatrica del posto ed il nostro obiettivo è quello di formare degli odontoiatri autoctoni, in modo da limitarci progressivamente a fornire competenze e tecnologie, promuovendo l'autosufficienza degli operatori locali. Vogliamo al contempo trovare altri volontari per continuare i nostri viaggi».

Un viaggio, quello in Ladakh, che stando alle parole di Casagrande, appare come un'esperienza di crescita umana e professionale difficile da eguagliare: «Gli abitanti insegnano un ritmo diverso di vita, più sereno ed umano: aprono le case con il sorriso sulle labbra ed offrono del tè caldo. Per questo i buddisti vengono amati in tutto il mondo».

Il gruppo trentino comprende cinque persone: Luca Perasole, Giorgio Zatta, Massimo Casagrande (odontoiatri), Andrea Zatta (studente), Rodolfo Segna (rappresentante di prodotti odontoiatrici). Sono 53 i volontari Andi provenienti da tutta Italia, di cui una quarantina odontoiatri.

(f.p.)















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