I cinque campanili dell’architetto Eduino Maoro

Progettista e costruttore di Pergine, ha lasciato tracce della sua opera in quattro frazioni e in valle dei Mocheni


di Roberto Gerola


PERGINE. I cinque campanili di altrettante chiese esistenti nel Perginese e in valle dei Mocheni hanno in comune il progettista e costruttore. Si tratta di Eduino Maoro, architetto e impresario di Pergine scomparso oltre 60 anni fa. Fatto curioso, ma bisogna precisare che in un caso, oltre al campanile Maoro realizzò anche la relativa chiesa. I manufatti, come dicevamo, sono disseminati nel comune di Pergine; quattro si trovano in altrettante frazioni: Canale, Canzolino, Masetti e Zivignago, una a Frassilongo in valle dei Mocheni.

Su Eduino Maoro (1875 – 1950) sono state scritte molte pagine di storia (con due pubblicazioni che risalgono al 1981, poi, qualche anno fa, anche quelle scritte in occasione del 100° di Villa Rosa, che è pure una sua opera). Progettista (e costruttore), Maoro è stato definito “dallo stile eclettico”, influenzato dall’architettura storica monumentale. “Eclettico” anche nel progettare: fontane, chiese, campanili, edifici, acquedotti. Di tutto, insomma. La quasi totalità di coloro che transitano davanti ai cinque campanili non ne conosce l’autore, quantomeno non l’aspetto che li accomuna.

La chiesa di Zivignago è una delle poche in Trentino dedicata alla Madonna Nera; risale al 1745 (ampliata nel 1850); il campanile venne aggiunto nel 1911. Curioso il caso della chiesetta di Canzolino dedicata alla Visitazione di Maria a Santa Elisabetta. L’edificio risale al 1600, venne ampliato nel 1725 e ristrutturato. Il campanile è stato progettato dal Maoro nel 1950 ed edificato dopo la sua morte, con dotazione di due campane. Il nuovo campanile sostituì quello esistente a vela sopra la porta di ingresso.

Anche il campanile della chiesetta originaria di Canale è opera di Eduino Maoro. La chiesetta è dedicata a San Giovanni Battista. Il primo nucleo risale al XVIII° secolo. Poi fu abbattuta e costruita fra il 1910 e il 1912 la nuova chiesa. Nel 1925 fu ampliata nell'attuale conformazione. Il campanile venne eretto nel 1925. Ora la chiesa è chiusa ed è stata sostituita da quella costruita circa 45 anni fa più a valle dell’abitato storico.

A Frassilongo in valle dei Mocheni c’è la chiesa dedicata a S.Udalrico. Qualche anno fa venne celebrato il 100° anniversario della sua costruzione. Anche il questo caso, il campanile è appunto di Maoro (risale al 1906). La chiesa ha degli affreschi molto curiosi che risalgono al 1939 e sono opera del pittore viennese Sebastiano Antonio Fasal. Sono frutto del contatto dell’artista con gli abitanti del luogo e in particolare delle sofferenze patite per il suo esodo verso le terre germaniche. Come modelli ha scelto Mussolini (Ponzio Pilato), ma anche la famiglia Morelli (di Canezza), passando per il parroco don Giacomo Offer; altri soggetti sono tipici: l’asino dei “Proneri”, il pastore di Roveda con il tradizionale copricapo e la caratteristiche “dalmedre” ai piedi, ma anche i “giazini” (impersona il Cireneo).

Infine, la chiesetta dei Masetti. Una costruzione molto travagliata perché subì i risvolti della Grande Guerra. Ci limitiamo a dire che Eduino Maoro vinse il bando di concorso e realizzò la chiesetta dedicata a Sant’Antonio Abate (patrono degli agricoltori). Iniziata nel 1913, con lo scoppio della guerra si sospesero i lavori. La chiesetta fu completata nel 1929 con il campanile che riporta la data “26 agosto 1929”.

Fra qualche mese uscirà un interessante volume edito dagli “Amici della Storia” di Pergine proprio su campanili e campane. Anche con le ricerche effettuate dall’architetto Renzo Giovannini, cui risalgono queste notizie.













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