«Ho dato una bastonata all’orso»

Incontro ravvicinato giovedì sera a Pinzolo per un uomo e due giovani. L’animale li ha raggiunti e se ne è andato dopo aver preso il colpo sul muso



PINZOLO. E’ spuntato all’improvviso, saltando dal prato sulla strada. Poi, è sparito dopo aver incassato una bastonata in mezzo agli occhi. «Un bestione d’orso alto almeno un metro, chissà quanto oltre il quintale». F.P. non se lo dimenticherà mai. L’ha visto arrivargli alle spalle, giovedì, «erano circa le 20.15, sul tracciato che porta alla stazione della nuova telecabina Tulot», appena fuori Pinzolo. E, un attimo prima di mettere a fuoco l’orso, ha sentito il grido del figlio ventenne Riccardo.

«Lui - lo indica F.P. nella ricostruzione - è rimasto fermo, immobile nella paura. Io e Ettore, un ragazzo che era uscito con noi in passeggiata, abbiamo invece iniziato a correre e l’orso ci è venuto dietro. Ci ha inseguito e lo sentivo avvicinarsi. Allora, mi sono girato... Non è che l’ho deciso, non ho pensato a cosa stavo facendo o avrei dovuto fare. Mi sono girato e l’ho colpito». Come arma un bastone, un bastone da passeggio, un alpenstock, «quello che uso sempre quando esco per boschi e sentieri». F.P., tecnico della Set Distribuzione a Preore, l’ha scaricato in testa all’orso e l’orso è sparito virando verso il prato sotto la strada, da dove era apparso.

«Mi è andata bene, ci è andata bene, con tutto che dicono che bisogna star fermi- ripete l’uomo - Saranno stati 30 metri di corsa con l’orso dietro. L’avevo visto ringhiare addosso a mio figlio e il resto me lo ricordo solo come una serie di cose messe insieme dall’istinto, dall’istinto di metterci al sicuro». Per i ragionamenti, c’è stato tempo dopo, quando il tecnico e i due ragazzi hanno parlato con gli uomini del Corpo forestale: «Abbiamo spiegato che l’orso non ci è proprio sembrato che avesse il radiocollare». Altre spiegazioni, F.P. le ha chieste e le chiede: «Io dico che incontrare un orso, che ne so, su un sentiero a 2000 metri di quota è una cosa, ma vederselo davanti alla periferia di Pinzolo, al Tulot, 250 metri dalla telecabina e 150 dall’auto parcheggiata, è un’altra sensazione proprio».

L’uomo giura che non smetterà di camminare per i boschi («Come faccio a pensare di non poter andare in giro per il mio paese?»), ma una certa inquietudine resta: «Capisco il progetto Orso, il turismo, l’equilibrio naturale, ma che succede se un animale del genere, non certo disturbato o peggio provocato, forse solo attirato dal rumore, piomba su una famiglia con dei bambini... Ora poi che arriva l’estate e la gente si sparge per i boschi... Con tutti i pericoli che già ci sono, non credo fosse il caso di aggiungerne un altro».

Anche il sindaco di Pinzolo William Bonomi ha chiamato per sapere della disavventura a lieto fine e a Pelugo era in programma una serata sull’orso organizzata dalla Lega nord. Il signor F.P. non c’è andato, ma con i forestali è tornato sul luogo dell’incontro: «Mi han chiesto un sacco di dettagli, ma io non mi sono messo lì col metro a misurare l’orso. Pensavo a correre». (f.d.d.)

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