Guerra dei sondaggi ma l’effetto Rossi non c’è

Indagine Ipsos: centrosinistra al 51%, il candidato presidente al 41% L’Upt batte Grisenti (15 a 9%). Studio Lega: Mosna staccato di 10 punti


di Chiara Bert


TRENTO. A cinque settimane esatte dal voto del 27 ottobre tra i partiti è sfida aperta a colpi di sondaggi. Che offrono risultati molto diversi tra loro, anche se entrambi danno in vantaggio il centrosinistra autonomista di Ugo Rossi. Un candidato presidente, Rossi, che risulta meno conosciuto e meno forte dei partiti che lo sostengono. Diversamente da Diego Mosna che appare il valore aggiunto della sua coalizione. Nel sondaggio dell’Upt Rossi è avanti di 20 punti (41 a 21%) sul suo principale sfidante Diego Mosna. Ma come coalizione il centrosinistra autonomista sfonderebbe il 50%, addirittura 10 punti sopra il gradimento del candidato presidente. Diverso il quadro che esce dal sondaggio della Lega, decisamente più simile a quello di qualche giorno fa commissionato dal Pd: Rossi stacca Mosna di 10 punti (39 a 29%) e il centrosinistra supera di soli due punti la soglia del 40%.

SONDAGGIO UPT. Il sondaggio realizzato dalla Ipsos di Pagnoncelli è il più recente: le ultime interviste, sulle 900 eseguite, sono del 17 e 18 settembre. Il Pd si conferma primo partito con il 23%, addirittura sopra il 21,6% raccolto nel 2008, seguito dall’Upt al 15%: il partito di Dellai perderebbe 3 punti rispetto a cinque anni fa, ma mantiene 5 punti in più di quel 10% di cui viene accreditata nei sondaggi di Pd e Lega. Terzi, a pari merito con il 10%, il Movimento 5 Stelle e La Lega. Solo quarto Progetto Trentino di Grisenti (9%), ben 6 punti sotto il risultato che gli viene attribuito negli altri sondaggi. La sfida con il proprio ex superassessore verrebbe dunque vinta nettamente dall’Unione. Al 9% anche il Patt, sostanzialmente uguale al 2008 (era all’8,5%), dunque senza nessun traino del candidato presidente. Seguono Forza Italia di Bezzi al 7% e il Pdl di de Eccher al 6%, al 5% le altre liste di Mosna, 4% infine a Verdi e altri partitini del centrosinistra.

Complessivamente il centrosinistra autonomista raggiunge il 51% mentre le civiche di Mosna si fermano al 14%. Un dato questo che - se confrontato con l’orientamento di voto sui candidati presidente - dice che c’è un «effetto Mosna», che conquista 7 punti in più (21%) della somma dei voti delle sue liste, mentre non c’è un «effetto Rossi»: il candidato del centrosinistra si ferma addirittura 10 punti sotto la somma dei voti di coalizione. Un candidato che, nonostante l’incoronazione con le primarie, a poco più di un mese dal voto, appare più debole dei partiti che lo sostengono.

SONDAGGIO LEGA NORD. L’indagine demoscopica è stata commissionata alla K Street di Andrea Villotti e realizzata su un campione di 1253 trentini intervistati dal 27 agosto al 5 settembre, due settimane prima del sondaggio di Quaeris per il Pd. In tempi non sospetti dunque, i risultati non si discostano tanto da quelli del sondaggio Pd, con un recupero di circa 2 punti per Mosna su Rossi per quanto riguarda il gradimento dei candidati presidente: Rossi è dato al 39,7%, dieci punti avanti a Mosna con il 29,2%. Seguono Maurizio Fugatti (Lega) al 10,4%, Giacomo Bezzi (Forza Trentino) all’ 8,3 %, Filippo Degasperi (M5S) al 5,6%, Emilio Arisi (Sel) al 2,2% e Cristano de Eccher all’1,9%. Altri al 3,7%.

Ma è sui partiti che i risultati ricalcano quelli del Pd: Democratici primo partito con il 19% (Quaeris dava una forbice tra il 18 e il 23%), seguito da Progetto Trentino al 15%, Patt (11%), Forza Italia (10%), Upt (10%), M5S (9%), Lega Nord (8%), Sel (3%), Verdi (2%) e altri partiti al 13%. Poco meno di un intervistato su 3 (il 29,3%) non ha risposto. Il centrosinistra sarebbe al 42% senza contare Riformisti, Civica valori e diritti e Ual che non compaiono nel sondaggio. «I sondaggi sono fatti per essere smentiti - commenta il segretario e candidato presidente della Lega Maurizio Fugatti - ma i dati dimostrano il suicidio di Mosna che ha rifiutato noi e Forza Trentino. Il centrodestra veniva dato per cotto e invece è in buone condizioni. E Rossi si rivela debole, non traina la sua coalizione nonostante la grande esposizione avuta con le primarie».

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