Tempo pazzo

Grandinata fuori stagione

A Lavis e in Val di Cembra per dieci minuti sono caduti chicchi gelati



TRENTO. Molti non hanno creduto alle loro orecchie o ai loro occhi quando, sabato sera verso le 22.30, hanno visto e sentito i chicchi di grandine cadere dal cielo. È successo anche questo in un inverno che pare veramente pazzo e che toglie delle certezze. Tipo che la grandine sia un fenomeno legato all’estate e non al mese di gennaio.

E la «straordinarietà» del fatto è confermata anche da Gianluca Tognoni di Meteotrentino. «Si tratta di un fenomeno assolutamente particolare per il periodo ma solo dopo aver controllato i dati raccolti dalle stazione meteo sarà possibile chiarire se si sia trattato di una vera grandinata o piuttosto di una pioggia gelata. In questo caso i chicchi sono di dimensioni ridotte e si formano grazie alla stratificazione termica, ossia all’alternarsi di freddo, caldo e freddo che comporta la formazione dei chicchi, il loro successivo scioglimento e quindi il nuovo congelamento».

La zona colpita da questo comunque curioso fenomeno è stata in particolare quella attorno a Lavis e una parte della Val di Cembra e da questi luoghi arrivano le foto che pubblichiamo a corredo dell’articolo. Il tutto ha avuto inizio attorno alle 22.30 quando il cielo si è quasi illuminato a giorno con i lampi seguiti dai tuoni. E per una decina di minuti la pioggia si è trasformata in grandine: tanto intensa che in terra era tutto bianco, quasi avesse nevicato. E ieri mattina c’erano anche tracce di quello che era successo. Tante le foto sui social network a testimonianza di quanto sia inconsueto il fenomeno per questo periodo.

La grandinata d'inverno

Molti non hanno creduto alle loro orecchie o ai loro occhi quando, sabato sera verso le 22.30, hanno visto e sentito i chicchi di grandine cadere dal cielo a Lavis, in Rotliana e in parte in Val di Cembra. È successo anche questo in un inverno che pare veramente pazzo e che toglie delle certezze. Ecco le foto scattate da Nicola Tretter sul Monte Corona. LEGGI L'ARTICOLO













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