Grandi Eventi, è bufera: tutti dimessi

Dopo le accuse di Cia, clamorosa protesta dei nove membri del comitato solandro: «Basta attacchi, non siamo delinquenti»


di Sergio Zanella


VAL DI SOLE. Un fulmine a ciel sereno scuote il Comitato Grandi Eventi Val di Sole, costola dell’Azienda per il turismo che si occupa dell’organizzazione e della gestione di eventi sportivi di grande richiamo come ad esempio i recenti mondiali di mountain bike. In queste ore tutti i nove membri del comitato hanno infatti rassegnato le loro dimissioni. Il motivo? Un segno di protesta nei confronti delle crescenti critiche e illazioni mosse da una frangia della politica provinciale, in particolare dal consigliere Claudio Cia.

Nei giorni scorsi, in un comunicato diffuso dallo stesso Cia, si denunciavano infatti delle presunte nuove assunzioni pilotate avvenute all’interno della società legata a doppio filo con l’Apt. «Già parecchi mesi fa avevo sollevato certe strane coincidenze avendo rimarcato l’avvenuta assunzione a chiamata all’interno di istituzioni della Val di Sole e finalizzate alla promozione turistica, anche con pubblico denaro, di parenti o persone fiduciarie di assessori provinciali o legati a partiti politici che in quel territorio imperano - scriveva Cia - sembrerebbe che alla segreteria del Comitato “Grandi Eventi Val di Sole” sia avvenuta una nuova assunzione su chiamata. La persona individuata sarebbe stata precedentemente occupata nella scuola di sci “Val di Sole Daolasa”, nella quale, casualmente, l’attuale Presidente del Comitato Grandi Eventi s.r.l. era il Direttore. Ancora una volta parrebbe che la selezione del personale sia stata curata in modo alquanto discutibile».

L’ennesima accusa di Cia non è andata giù ai membri del comitato, che in segno di protesta hanno scelto l’opzione delle dimissioni. A darne conferma è il presidente dell’Apt Luciano Rizzi, che commenta: «Le risposte ai perché di questa scelta verranno date dal presidente Bordati. Aggiungo solo che, in qualità di presidente dell’Apt, esprimo a tutto il comitato dimissionario massima solidarietà, nella convinzione che quanto fatto dal comitato negli ultimi anni sia stato premiato dal successo ottenuto dagli eventi. Credo che i membri del comitato siano stanchi di essere trattati come dei delinquenti».

Dopo le parole di Rizzi arrivano anche quelle di Aldo Bordati, che aggiunge: «Le dimissioni irrevocabili sono state consegnate all’assessore Dallapiccola. Siamo stanchi della situazione: ci diamo da fare, forse non siamo perfetti, ma non è possibile che ogni assunzione, ogni mossa, ogni azione debba essere valutata come pilotata o clientelare. La pressione nei nostri confronti è diventata insostenibile, e ciò che più ci dà fastidio è che questi attacchi politici ci mettano in cattiva luce sul piano personale. Non riteniamo di essere delle persone disoneste che si intascano compensi di decine di migliaia di euro, anzi: a parte qualche piccolo rimborso nell’ordine delle centinaia di euro, si può dire che il comitato sia mosso quasi esclusivamente da uno spirito di volontariato. Dopo tante critiche personali ingiuste, lasciamo spazio a chi, continuando a criticare, sembra essere più preparato di noi nel gestire determinati progetti - conclude Bordati - siamo stanchi di essere tirati in ballo sul piano personale, con volantini anonimi, articoli e comunicati che minano la nostra credibilità personale».

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