Gli ex dell’Istituto d’arte  si riuniscono dopo 60 anni 

Come eravamo. Clara Moscon e Fabrizio Marizza sono i promotori del convivio di Natale che chiama a raccolta gli ex studenti della vecchia scuola di via Brigata Acqui


Claudio Libera


Trento. Sabato 14 dicembre per la 10a volta, gli ex studenti dell’Istituto d’arte, quello “vero” che si trovava in via Brigata Acqui, dove ora sorge l’Iti, si ritroveranno per un convivio, tradizione che ha come riferimento le feste natalizie ed il ristorante Everest di corso degli Alpini. A chiamare a raccolta i “ragazzi” che negli anni ’60 si diplomarono in quella storica parte della città, Clara Moscon e Fabrizio Marizza, che ancora una volta hanno unito le forze per far sì che l’incontro, sia di nuovo momento di fraterna amicizia in molti casi ritrovata. Per confermare la presenza scrivere o telefonare a Fabrizio Marizza, artistatrentino@alice.it, tel. 339 8121713; Clara Moscon, 333 2928954.

Sessant’anni dopo

Si dice “Come eravamo”, si scrive Istituto d’arte, quello “vero”; quello di via Brigata Acqui, che a cavallo degli anni ’60 sfornava artisti, futuri insegnanti, grafici, ebanisti, maghi del metallo, realizzatori di gioielli. Che sessant’anni dopo si ritrovano per rinverdire ricordi, andare a sfogliare vecchie immagini in bianco e nero, scolorite dal tempo ma per alcuni nitidissime nella memoria. Con un pensiero anche a chi, purtroppo, ora non c’è più e sono tanti.

Sarà una giornata particolare, vissuta nel pensiero andato a quell’Istituto d’Arte, caserma abbandonata, sopra ad un cortile pieno di ghiaia e polvere dove nascevano vere opere d’arte. Nel settembre del 1953 l’Ispettorato per l’Istruzione Artistica, accogliendo la richiesta del Comune, decise la nascita di un Istituto statale d’Arte a Trento. L’Istituto nacque come sezione distaccata dell’Istituto d'Arte di Venezia e funzionò come tale per i primi anni di esercizio seguito, dopo un’ispezione ministeriale, dal riconoscimento di autonomia. La direzione dell’Istituto venne affidata al professor Bruno Colorio, dopo il suo trasferimento a Trento, dalla direzione della Scuola d’Arte della Valle di Fassa.

Fu un inizio difficile data l’accelerazione dei tempi di attuazione e dalle condizioni generali della città uscita malconcia dalle vicende belliche. Raccolte nelle due prime classi, quella del corso triennale inferiore e quella del successivo Istituto, ebbero luogo fin dall’inizio dell’anno scolastico 1953 le lezioni ai primi 44 iscritti. I locali e le attrezzature di fortuna furono forniti dall’amministrazione comunale nelle ex caserme Diaz. Per la costituzione del corpo insegnante furono mobilitati i nuovi licenziati dal corso di Magistero dell’Istituto dei Carmini di Venezia.















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