Gli auguri di Natale si fermano a Verona

Pacchi di lettere, biglietti e cartoline bloccati nel Centro di smistamento in attesa di essere inviati. Fuori tempo massimo


di Paolo Piffer


TRENTO. Come per l’Alto Adige, anche per il Trentino pacchi di posta “natalizia” giacciono nel Centro di meccanizzazione di Verona in attesa di essere smistati verso nord. E quando gli auguri verranno infilati nella bussola della posta di casa saranno ormai fuori tempo massimo, “scaduti” da un pezzo. Ma anche giornali, periodici e riviste non hanno miglior sorte. Giusto il tempo di raggiungerlo al cellulare che il postino Lorenzo Decarli, sindacalista della Uil, anticipa la domanda. «Vorrà mica sapere della posta delle feste, quella con gli auguri?». Perspicace. Proprio così. «È la Posta, bellezza!», attacca, parafrasando il mitico Humphrey Bogart ne «L’ultima minaccia» di Richard Brooks. Che poi non ci si possa fare nulla, come per il divo hollywoodiano nei confronti della stampa, andrebbe da sé, sentito quanto aggiunge.

«Sta succedendo esattamente quanto si era detto da parte nostra al momento della privatizzazione delle Poste - commenta - e guardi che sono il primo a dire che la razionalizzazione è un giusto concetto da applicare, nel concreto. Il fatto è che non si è fatta nessuna razionalizzazione ma solo ricerca del guadagno e tagli lineari». Sono due paroline, queste ultime, che vanno parecchio di moda. «Eh sì, con il risultato - prosegue - che dal 2006 ad oggi nel solo Trentino è sparito circa il 15% dei postini, che in numeri vuol dire un’ottantina di portalettere in meno. Per non parlare della logistica». È anche vero che lettere, cartoline e biglietti d’auguri se ne spediscono sempre meno. A volte basta una email. «Questo è vero - continua Decarli - ma in Trentino è ancora un modo di comunicare piuttosto diffuso. E poi si legge parecchio. Quindi, giornali e riviste, in abbonamento, che girano via posta ce ne sono molte. Avrei anche qualcosa da dire nei confronti del Comune di Trento che spesso e volentieri cambia i nomi delle vie, creando difficoltà nella consegna, ma anche verso qualche concorrente che quando vede che certa posta non è remunerativa non trova di meglio da fare che affrancarla e metterla nella bussola, così va a finire che la consegniamo noi».

Daniela Tessari della Slc Cgil conferma che i problemi ci sono. «Girando per il territorio - afferma - in tanti mi dicono di ricevere la rivista e il periodico in ritardo. Sulle lettere e i biglietti d’auguri è più difficile avere dei riscontri precisi ma è presumibile che i disagi ci siano. Il fatto è che dovrebbe essere il Centro di Verona a dover smistare la posta in modo che arrivi a Trento già selezionata. Ma, evidentemente, nonostante le rassicurazioni che ci sono state fornite, così non è. Tanto che poi i postini devono arrangiarsi e mettere insieme la “loro” posta una volta arrivata in città. Con conseguenti ritardi nella consegna di cui i portalettere non sono certo responsabili. Penso proprio che unitariamente, insieme agli altri sindacati, dovremo pensare ad una proposta comune da sottoporre alle Poste per rimediare a questa situazione. Perché, se la posta non viene smistata a Verona nel modo corretto, allora è meglio che si torni a farlo noi».













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