Giovane, tradizionale, verde Sagron Mis rinnova il turismo

Il Comune ha aperto e dato in gestione un albergo innovativo e “antico”, circondato da bio-laghetto e giardino Zen, sentieri e immersioni nella natura


di Maddalena Di Tolla


di Maddalena Di Tolla

A mille metri di quota, Sagron Mis, paesino agli estremi della provincia, con i suoi 187 abitanti e circondato da montagne splendide e ardite, lancia la sfida di un turismo intelligente e ancorato ai luoghi e alla gente, nel rispetto dell'ambiente e di una ancora forte tradizione di partecipazione popolare. Il sindaco Luca Gadenz e la sua giunta (l'assessore alla cultura Cinzia Renon ha solo 23 anni, per dire, e l’assessore alla montagna Paolo Zasso ti parla rapito di giardini zen e abeti bianchi) hanno predisposto un progetto e un’offerta che fonde innovazione e tradizione, con un pizzico di visionarietà.

Lo hanno presentato alla stampa nazionale e locale in una tre giorni di appuntamenti. Il primo passo (voluto dalla precedente amministrazione) è stato costruire l'albergo comunale «Baita Sagron Mis», per un investimento di oltre due milioni di euro e dato in gestione a un giovane ristoratore padovano (Luca Contarin, classe 1971) attraverso un bando che prevede un incentivo per l'assunzione di personale del posto e la valorizzazione dei prodotti locali.

La struttura è dotata di stanze arredate in legno, di una piccola area per l’esposizione di prodotti artigianali, palestrina e piccola zona wellnes. Fuori c'è un grazioso bio-laghetto, per metà piscina naturale e per metà adibito alla fitodepurazione. Si promettono anche piatti vegetariani e saranno ammessi cani e gatti. Ad aspettarli ci sarà la dolcissima Dina, la cagna labrador nera di proprietà di Contarin.

L'offerta turistica propone poi vari anelli escursionistici e il sentiero di interpretazione del territorio dedicato “alle storie intrecciate”, che fa spaziare l'escursionista nella storia dei luoghi e nella natura, fra miniere, geologia, storia del legno, boschi e flora pregiata. Entro la primavera dovrebbe ergersi poi una torre di osservazione diurna e notturna (con visori a infrarossi) alta 30 metri, costruita in legno di larice locale e rivestita di un metallo semiriflettente, per mimetizzarsi nel paesaggio (sarà accessibile ai disabili). La torre sarà dotata di palestra di arrampicata su una parete esterna e di placche in acciaio con i toponimi delle vette circostanti, quelle dove Ettore Castiglioni, scalatore, scrittore e partigiano, si espresse nel suo alpinismo di esplorazione e nella stesura di importanti guide di montagna.

In basso ci sarà uno spazio espositivo. Il costo è pari a 750.000 euro, finanziato dal Fondo di sviluppo locale. Di fronte all'albergo, sorgerà a breve, tramite la collaborazione e su progetto del Servizio ripristino della Provincia, un giardino Zen, con tanti sorbi degli uccellatori e sentieri dove si potrà «camminare scalzi, meditare o leggere un libro», immagina il sindaco. Il giardino si svilupperà rimodellando e rinverdendo le forme di una cava di inerti dismessa. Ospiterà anche un anfiteatro con 200 posti a sedere.

Un altro ambizioso progetto, di cui Sagron è capofila, tocca l’Alta Via delle Dolomiti 2, detta delle Leggende, che corre sulle vette da Bressanone a Feltre. Ben 15 sono i Comuni che hanno proposto ciascuno un proprio sentiero tematico, che si collegherà alla dorsale principale dell'Alta Via. I percorsi saranno dotati di tabelle segnavia e bachece informative.

L'idea ulteriore (fondi da trovare permettendo) sarebbe di avviare un servizio di mobilità pubblica integrativo di quello esistente.

Accanto alle iniziative attivate dal Comune, anche i residenti si danno da fare, come nel caso di una famiglia del posto che costruirà un piccolo osservatorio astronomico. E, in effetti, a Sagron Mis, vista la posizione, le stelle si possono ammirare bene. Anche il Sentiero interpretativo che si snoda per chilometri intorno al paese è stato attrezzato con totem informativi grazie all’associazione Laboratorio Sagron Mis e in collaborazione con il Parco naturale di Paneveggio - Pale di San Martino.

Intanto, in un connubio fra tradizione e innovazione, prosegue la collaborazione con l'Istituto Guggenheim di Venezia, che porta giovani progettisti a disegnare futuristiche case sugli alberi.

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