Gioco d’azzardo, sono 10 mila i trentini a rischio ludopatia 

La ricerca dell’Osservatorio salute mostrava dati preoccupanti In media in provincia si spendono 1380 euro a testa nei giochi



TRENTO. Ogni anno se ne vanno in giochi d’azzardo almeno 700 milioni, e solo in Trentino. I dati dei Monopoli di Stato relativi al 2016 parlano di 658 milioni di euro spesi con le slot machine, le scommesse sportive e i pronostici. Un spesa pro capite pazzesca di 1380 euro. Somme che sono state superate nel 2017, se le entrate fiscali della Provincia sotto forma di tasse sui giochi, sono salite da 45 a 51 milioni di euro nel 2018 e la previsione per l’anno prossimo è di 55 milioni di euro. Un vero e proprio business di stato che mostra come il gioco d’azzardo convenga a molti. Mentre non conviene ai poveracci. In una ricerca di qualche anno fa, a dimostrare che quello che sostiene il consigliere Bezzi è opinabile, il Serd e l’Osservatorio Salute della Provincia sostenevano che i trentini a rischio erano 10 mila e non sono certo diminuiti.

Secondo la ricerca, che venne anche illustrata alla quarta commissione del Consiglio provinciale, sarebbero circa 10 mila le persone a rischio nel Trentino per l'esposizione a giochi d'azzardo.

Il 26% delle persone che vennero intervistate hanno avuto esperienze di gioco. Di queste, l'11%, pari a circa 10 mila persone, poteva essere considerato a rischio. L’aumento è stato esponenziale. Nel 2007 in cura all’allora Sert per ludopatia, come si chiamava allora il servizio dipendenze, c’erano 4 persone. Nel 2013 le persone in cura erano arrivate a 116 e in questi ultimi anni, come dichiarato al Trentino dalla primaria Roberta Ferrucci, sono arrivate a quota 130. Si tratta soprattutto di uomini adulti, ma non mancano le donne. Nel corso dell’audizione in commissione, l’allora primario del Sert Lovaste dichiarò che molti dei soggetti seguiti venivano curati anche con farmaci e che ciascun paziente con diagnosi di ludopatia costava alla collettività 1180 euro all’anno.

Da notare che questi sono solo i costi emergenti. Non si considerano i costi sociali e le famiglie ridotte in povertà. Costi enormi. E dire che la Provincia, che pure incassa 51 milioni di euro in tasse dai giochi, spende in prevenzione circa 300 mila euro, somma che rappresenta lo 0.65% di quanto incassato nello stesso anno. (u.c.)













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