Furbetti dell’auto straniera, scoperti in 41  

Targa “extra Ue” per evitare multe ed evadere il Fisco. Le sanzioni della Guardia di Finanza



TRENTO. È finito nel mirino della Guardia di finanza il contrabbando di veicoli con targa extracomunitaria che circolano all’interno del territorio doganale comunitario. Un fenomeno che, in questi ultimi anni, sta assumendo una certa frequenza e rilevanza, non solo fiscale ma anche e soprattutto “visiva”. Tutti noi vediamo ogni giorno, sia all’interno delle nostre città sia lungo i tratti autostradali italiani e provinciali, transitare – talvolta ad alta velocità ed in spregio alle più elementari regole di sicurezza stradale e di educazione civile – autovetture, sovente di grossa cilindrata, con targa extracomunitaria (in molti casi svizzera, albanese o ucraina).

Ma, siamo proprio sicuri che tali veicoli stiano circolando legittimamente all’interno del territorio doganale comunitario? Molti cittadini, infatti, ormai da lungo tempo si chiedono come sia possibile che persone ufficialmente nullatenenti o quasi per il Fisco possano permettersi autovetture di grossa cilindrata, mantenerle sul territorio italiano con targa extracomunitaria e, con queste, tenere tutta una serie di comportamenti da “furbetti”.

Il fenomeno della circolazione in Italia di veicoli con targhe estere extra Ue, utilizzati regolarmente da cittadini italiani – o stranieri aventi residenza sul territorio nazionale – assume rilevanza non solo in relazione a quanto previsto dal codice della strada ma anche per gli aspetti fiscali che ne conseguono. Di fatti, soggetti che riescono a non comparire quali intestatari di autoveicoli di lusso, rendono difficili o del tutto vane eventuali procedure finalizzate al recupero di sanzioni amministrative o tributarie.

Nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, le Fiamme Gialle di Trento (Gruppo di Trento), anche in collaborazione con la Polizia Locale di Trento, nel triennio 2015 – 2016 – 2017 hanno controllato e contestualmente sequestrato 41 veicoli con targhe di varie nazionalità extra Ue, per violazione della normativa doganale del 1957. Nel dettaglio, sono stati 8 i casi nel 2015, 14 nel 2016 e 19 al 31 ottobre del 2017.

In particolare, tale normativa prevede l’esenzione dai diritti di confine per l’immatricolazione di mezzi extra Ue solo in presenza di determinati requisiti, con la sola distinzione tra mezzi stradali a uso commerciale e mezzi stradali a uso privato.

La violazione di tale normativa configura una fattispecie di contrabbando doganale.

Dal 6 febbraio 2016 il D.Lgs. 8/2016 ha depenalizzato il contrabbando semplice: mentre prima in questi casi si doveva passare per un procedimento penale, ora si applicano sanzioni amministrative che sono correlate ai diritti di confine evasi, con un minimo di 5000 euro e un massimo di 20.000, oltre al pagamento dei diritti, il sequestro del mezzo e la successiva confisca se chi ha violato la norma non paga il dovuto.

Nei casi in cui il proprietario non ha provveduto a riscattare il mezzo a seguito del sequestro è stata applicata la confisca e la conseguente vendita all’asta.















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