Fuoco all’ex albergo, è emergenza senzatetto

Mezzocorona, l’incendio (spento subito) solleva la questione della sicurezza Paoli, Lega, chiede controlli nella zona degradata e una soluzione coi proprietari


di Liviana Concin


MEZZOCORONA. L'intervento immediato dei Vigili del Fuoco volontari di Mezzocorona ha risolto con un estintore e poco più l'incendio scoppiato mercoledì mattina all'albergo abbandonato nei pressi della stazione dei treni, ma la questione risollevata da questo incidente continua ad essere fumosa.

A causare il focolaio infatti è stato un fuoco lasciato incustodito da alcuni dei senzatetto che occupano abusivamente le stanze ormai vuote dell'edificio che da anni funge da dormitorio e riparo di fortuna. Da diversi giorni alcuni dei residenti in zona avevano notato che il lucchetto posto sul portone principale, proprio per evitare intrusioni, era stato divelto: era evidente che qualcuno si fosse accampato all'interno. Questa volta a fare le spese dell'incendio è stato solo qualche metro di pavimento in legno, che ha preso fuoco, ma è stato altrettanto velocemente spento, ma i rischi degli accampamenti di questo genere sono alti sia per la sicurezza degli abusivi sia per l'immagine della borgata: «Quello che la gente vede scendendo dal treno è il primo biglietto da visita di Mezzocorona - ha commentato al riguardo Denis Paoli, consigliere della Lega Nord in Comunità di Valle - e questo biglietto da visita ora è logoro. Più volte abbiamo segnalato il degrado negli edifici e nei giardini circostanti la stazione, sollecitando anche l'installazione di videocamere e in un primo momento la situazione sembrava migliorata. Evidentemente non è così».

La struttura fatiscente, con porte sfondate e vetri presi a sassate è affettivamente poco rassicurante, e il via vai di individui nei mesi invernali non migliora certo la situazione: molti fra coloro che lavorano o vivono nei pressi della stazione hanno lamentato il ciclico ripetersi delle “occupazioni” del genere e diverse segnalazioni sono state inoltrate anche alle forze dell'ordine.

«Come comune purtroppo non possiamo intervenire - ha spiegato il vicesindaco si Mezzocorona Mattia Hauser - per lo meno sull'ex albergo, che è una struttura privata fuori dalle nostre competenze. Per quanto riguarda la zona circostante la stazione abbiamo già preso provvedimenti che sembrano funzionare». Fra gli altri escamotage per liberare la stazione dagli accampati anche la rimozione delle porte dalla sala d'attesa, scelta quest’ultima presa dalle Ferrovie, però critica dall’ex sindaco di Rovereto Roberto Maffei, che si reca per lavoro a Mezzocorona. «Mi sembra - aveva dichiarato al Trentino il 13 febbraio - una decisione poco umanitaria per chi, non per sua scelta, ha bisogno di trovare un riparo per la notte».

Tornando all’ex albergo, Denis Paoli, di pare diverso da Maffei, commenta: «Il lavoro fatto alla stazione è buono ma sarebbe necessario che qualcuno dalla pubblica amministrazione mediasse con i proprietari dell'edificio per consentire alle forze dell'ordine di effettuare controlli ed eventualmente sgomberi, altrimenti siamo in un vicolo cieco».













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