Funivia del Bondone: Biasioli mette alla prova il sindaco

trento. Collegamento Trento-Bondone, in Consiglio comunale si è rischiato lo strappo e per alcuni minuti si è profilato lo spettro di una “debacle” per l'amministrazione. A innescare le turbolenze è...



trento. Collegamento Trento-Bondone, in Consiglio comunale si è rischiato lo strappo e per alcuni minuti si è profilato lo spettro di una “debacle” per l'amministrazione. A innescare le turbolenze è stato l'emendamento di Paolo Biasioli (inMovimento), da qualche tempo in rotta con Andreatta, che ha proposto di eliminare il riferimento alla funivia, per un più generico “collegamento”. Tale modifica ha rischiato di rompere il fronte trasversale che sosteneva l'inserimento dell'Agenda Monte Bondone 2035 nel Prg. Per larga parte della seduta si era registrata una comunione di intenti tra maggioranza e opposizioni di centrodestra, che nelle dichiarazioni sottolineavano la volontà di approvare un'opera “a lungo attesa”. Anche il M5s non mostrava particolari ostilità. In particolare era apprezzato il lavoro di Dario Maestranzi (Patt), delegato al Bondone, che ha redatto il masterplan andando incontro a molte richieste delle opposizioni. Poi, poco dopo le 22, quando i giochi sembravano fatti, Biasioli ha fatto la proposta di eliminare il riferimento alla funivia: «Non siamo qui per discutere i dettagli tecnici dell'opera» - spiegava. Al che, il centrodestra ha dato lo stop, non intendendo dare l'ok ad una misura definita “vaga” e “generica”, ventilando la necessità che la misura tornasse a essere discussa in Commissione. Lungimiranti erano state le parole di Vittorio Bridi (Lega) che prima dello scoppio della bagarre dichiarava: «Il sindaco non si aspetti che facciamo da stampella se dentro la maggioranza emergeranno problemi». Detto fatto, l'emendamento di Biasioli ha portato ad una rottura del fronte compatto, al punto da far dire a Giovanni Scalfi (Futura): «È triste constatare come una mozione tanto attesa e trasversale venga minata da personalismi». È possibile che Biasioli abbia voluto mettere in difficoltà il sindaco, costringendolo a una trattativa dell'ultimo minuto. A fare da mediatore ci ha pensato Maestranzi, che è giunto ad una soluzione di compromesso: dopo un voto “per punti”, preteso dal centrodestra che non voleva dare il via all'intero pacchetto, nel Prg entra l'Agenda Monte Bondone senza riferimenti ad una funivia, bensì ad un “collegamento infrastrutturale veloce” tra Trento e il Bondone. Alberto Pattini (Patt) ha espresso soddisfazione: «Finalmente è arrivata la scelta politica che il Patt ha sostenuto per vent'anni, quella di collegare in modo veloce Trento e il Bondone». Soddisfatto anche l’assessore provinciale Failoni che però mette in guardia: «Niente progetti futuristici». (F.P.)













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