Fugatti:«Medicina al via nel 2020» 

Il braccio di ferro con l’ateneo. Il governatore forza e «ufficializza» il progetto durante la replica in aula: «Si partirà con il quinto anno  per avere subito laureati trentini da avviare alla specializzazione. Con chi la faremo? Padova è l’ateneo migliore in Italia». Il silenzio del rettore


Gianpaolo Tessari


Trento. «Il nostro obiettivo è aprire la facoltà di Medicina con l’anno accademico 2020/21, partendo dal quinto anno, in modo da avere già i primi laureati trentini nel giro di due anni». Il governatore Maurizio Fugatti ha scelto l’occasione della sua replica alla relazione di bilancio per ufficializzare un progetto sino ad oggi teorizzato, mai virgolettato nei modi e nei tempi.

Il come, anzi il con chi, non è ancora (forse) del tutto definito: «I primi laureati potranno in tal modo accedere alla specializzazione. L’auspicio nostro è che si possa fare in collaborazione con l’ateneo che verrà e, francamente, crediamo che Padova sia l’ateneo migliore quando si parla di Medicina a livello nazionale. Un percorso che si potrà fare anche in collaborazione con l’Università di Trento con cui stiamo dialogando in questi giorni. O altre realtà, visto che si sono fatte avanti Verona o Ferrara, o anche altre realtà che non diciamo. Questa accelerazione è dunque stata importante. Da quando abbiamo affrontato questo tema si sono fatti degli importanti passi in avanti. É vero che ho fatto una battuta, da qualcuno strumentalizzata, che la facoltà di Medicina c’è anche a Campobasso. Ma non è forse così? Ho fatto l’esempio di una realtà piccola dove c’è questa facoltà e quindi ritengo la si possa avviare anche a Trento. Un esempio in più che fa capire come fosse arrivato il momento di parlarne». Il rettore Paolo Collini ieri ha scelto il silenzio.

Gap economico c’è da anni

Ma un Fugatti ispirato, tanto da sforare l’orario di chiusura della seduta consiliare fissata per le 13, ha risposto a tutte le osservazioni che gli erano arrivate dall’opposizione nelle prime due giornate di dibattito. Con largo spazio ai temi economici: «Colgo con favore gli spunti che il centrosinistra ci offre, con degli ordini del giorno, per andare oltre l’obiettivo di crescita tendenziale del Pil, ma partendo dalla situazione che c'è: sapendo che ci troviamo dentro un'economia aperta con tutte le ripercussioni che ne derivano per il bilancio della nostra autonomia. Il mondo non nasce oggi – ha ricordato rivolto all’ex governatore Ugo Rossi – e le sue difficoltà derivano dal passato, quando qualcosa di più si poteva fare. Tra il 2008 ed il 2017, il Pil a prezzo correnti, tra Trento e l’Alto Adige ha avuto andamenti differenti: se nel 2008 Trento scontava un meno 5 per cento, nel 2017 il divario era salito al meno 13 per cento. Si parte da una situazione difficile che vogliamo provare a migliorare. Certo ha ragione chi osserva che gli effetti degli investimenti pubblici si vedranno fra 3-5 anni, ma proprio per questo dobbiamo iniziare adesso»ha detto il presidente della Provincia.

Valdastico? In dieci anni

Un corposo passaggio delle sua replica Fugatti lo ha dedicato alle infrastrutture, ribadendo come a realtà economica del basso Trentino stia attraversando delle difficoltà: «Per questo il progetto della Valdastico è importante anche se non dipende solo dal Trentino ma anche dal Veneto e da altri soggetti esterni. Visto però che non lo paghiamo noi, prima di dire no occorre pensarci bene. Vedremo quest’autostrada forse tra dieci anni – ha aggiunto il presidente – ma nel frattempo il progetto potrebbe incontrare degli ostacoli». Smentendo che la Valdastico sia in contraddizione con la prospettata ferrovia Rovereto-Riva per il cui progetto la manovra finanzia uno studio di fattibilità, che potrebbe essere addirittura complementare.

Irpef versus servizi

Sul tema dell’innalzamento della soglia dell’esenzione dell’Irpef (scelta nel mirino delle opposizioni) Fugatti ha notato come «sia chiaro che alzando la soglia del reddito dei beneficiari dell’esenzione dell’addizionale da 15 a 20 mila euro c'è un risparmio per la Provincia, ma queste risorse potranno sostenere altri servizi rivolti a chi ha redditi bassi per agevolare il trasporto pubblico, le tariffe dei nidi e i servizi rivolti agli anziani. Comunque le risorse per il sociale ammontano a circa 28 milioni».

Debito

Le minoranze hanno anche lamentato la mancanza di coraggio per un ridotto ricorso al debito nell’architettura del bilancio: «L’avanzo in Alto Adige è superiore a quello della Provincia di Trento. E che questa manovra interviene con un maggior debito di circa 150 milioni di euro». Da lunedì si inizia con gli articoli del bilancio.













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