Fitch abbassa il voto al Trentino

Dopo il taglio allo Stato, inevitabile il declassamento del rating


Robert Tosin


TRENTO. Puntuale e atteso è arrivato anche per il Trentino il taglio del rating. Dopo il declassamento dell'Italia, Fitch ha dovuto adeguare il giudizio anche su tutti gli enti pubblici (e relative società) al "sistema Italia" perchè non possono avere una valutazione superiore di tre gradini rispetto al potere centrale. In ordine sparso, tutte le regioni hanno subito il declassamento. Se il giudizio delle società di rating quest'estate facevano tremare le gambe a mezza Europa, ormai la situazione è quasi di routine e non ci si fa nemmeno più caso.

Dopo l'ultima bocciatura dell'Italia le Borse non hanno fatto una piega, anzi. Il problema fondamentale sta nel contesto generale per cui le difficoltà nel recuperare risorse finanziarie ci sono indipendentemente dal voto al debito pubblico. Nello specifico, il rating a lungo termine della Provincia è stato fissato in AA- (da AA+); per Cassa del Trentino la riduzione è identica; Patrimonio del Trentino è leggermente più bassa passando da AA a A+, così come Trentino trasporti. Stesso giudizio anche per i Bond pagati direttamente dalla Provincia (Università, Trentino trasporti, Garda Trentino Fiere e Itea).

Per tutti le prospettive sono negative. «Prevedibile e previsto - commenta il presidente Dellai - ma come al solito ci sarà chi vede in questo passaggio tecnico una bocciatura della Provincia. Non è così ed è evidente. La verità è che siamo tre livelli sopra lo Stato e non siamo più su semplicemente perché Fitch non ammette divari superiori. Poiché il Trentino non è uno Stato autonomo, ma fa parte di un sistema nazionale e la valutazione ne deve tenere conto inevitabilmente. Credo che invece sia da rimarcare che in una situazione complessiva molto difficile, la credibilità dei conti trentini è molto più alta di quella statale». Dal punto di vista pratico non cambia assolutamente nulla. Il contesto è tutto negativo per cui un abbassamento del rating rende solo leggermente più costoso piazzare il debito pubblico in una situazione già negativa. E il Trentino non è nelle condizioni di ricorrere al mercato per piazzare il proprio debito.













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