ENTRATE

Fisco, nel 2016 riscossi 144 milioni

Ben 15 dal rientro dei capitali dall’estero. Pascucci (Commissione tributaria) a Rossi: «Noi imparziali, non vicini ai cittadini»


di Luca Marognoli


TRENTO. Niente scappatoie o corsie preferenziali per le imprese oppresse dalla crisi. Il presidente della Commissione tributaria di secondo grado Corrado Pascucci replica in maniera netta al governatore Ugo Rossi. Di quest'ultimo, nella relazione in sede di inaugurazione dell'anno giudiziario, non viene fatto il nome, ma il riferimento al “fisco più vicino alle imprese e ai cittadini” da sempre invocato dal presidente della giunta a proposito della delega sulle agenzie fiscali è fin troppo chiaro. «La Provincia può anche pretendere, per motivi politici e istituzionali generali, questo trasferimento di poteri amministrativi al fine di essere, come talora nella pubblicistica si insiste a dire, più vicina ai cittadini; non tacendosi, peraltro, l'ambiguità che l'espressione contiene e suscita nella materia dell'imposizione fiscale», sottolinea Pascucci. Che subito avverte: i giudici tributari «non potranno fare e non faranno sicuramente propria questa “vicinanza”, non si faranno cioè strumento di nessuna – sia pure remota – istanza di esiti giustiziali in favore di una delle parti del processo e continueranno per contro a giudicare con la stessa distanza ed imparzialità tra le parti contendenti che il loro ruolo impone e reclama».

Sul fronte operativo, Pascucci evidenzia risultati «senz'altro soddisfacenti», nonostante si sconti una scopertura dell'organico (19 elementi invece dei 24 previsti, con una carenza di 5 in secondo grado).

Da segnalare il calo dei ricorsi, fenomeno dovuto alla crisi e al maggior costo del contributo unificato. Nel 2016 ne sono stati presentati 351 e definiti 493, con un abbattimento dell'arretrato di 142 procedimenti, scesi da 980 a 838. Sensibile l'incremento dei ricorsi sulle imposte comunali, numerosi quelli riguardanti l'imposizione locale sulle centrali idroelettriche, mentre «una certa frequenza» di procedimenti ha riguardato i ricorsi dei lavoratori autonomi, volti ad ottenere il rimborso dell'Irap. Alcuni accertamenti hanno riguardato poi il fenomeno della “estero vestizione”, l'omesso pagamento in Italia delle imposte da parte di imprese che hanno sede legale all'estero.

Significativo – stando alla relazione di Pascucci – il valore complessivo delle imposte oggetto delle controversie, con un totale di 45,7 milioni per i ricorsi alla commissione di primo grado e 17,3 milioni per i 128 appelli in secondo grado.

Quanto agli esiti delle decisioni, delle 298 sentenze di primo grado, 73 sono state favorevoli all'Ufficio e 63 al contribuente; delle 136 sentenze di secondo grado, invece, 76 allo Stato e 35 al cittadino.

Positivo il bilancio conclusivo, anche perché in Trentino mancano le inefficienze che affliggono altri territori. In prospettiva, è allo studio la creazione di una sezione “tributaria-bis” (composta da una cinquantina di giudici ausiliari reclutati tra magistrati e avvocati dello Stato in pensione) per abbattere ulteriormente l’arretrato.

Sul fronte dell’Agenzia delle Entrate - ha spiegato il direttore provinciale Hildegard Ungerer - nel 2016 sono stati riscossi 144 milioni di euro, 15 dei quali (circa il 10%) incassati per la “voluntary disclosure”, che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero di regolarizzare la propria posizione, 44 da conciliazioni, 16 da adesioni e rinuncia all’impugnazione e 39 da Equitalia. Ben 517 sono state le istanze presentate, che hanno richiesto 1500 avvisi di accertamento (relativi a diverse annualità), impegnando molto gli uffici. Ancora in picchiata i ricorsi, scesi dai 912 del 2009 ai 226 del 2016, anche grazie all’istituto della mediazione (obbligatoria per tutte le cause fino ai 20 mila euro) il cui indice ora sfiora il 60%.













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