Fioriere anti-Isis al posto del cemento

Il Comune pensa di affidare al servizio ripristino la realizzazione di pesanti manufatti per chiudere le strade a rischio


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Se ne parlerà lunedì in una giunta comunale allungata. Di che cosa? Di fioriere in cemento armato, ingentilite con il legno, per un antidoto alla paura che sia meno brutto delle barriere stradali classiche. Il tema del resto è in cima all’agenda dei sindaci di tutt’Italia. Nelle città più importanti, e teoricamente più esposte, sono già corsi ai ripari per rendere più difficile la realizzazione di un attentato con i camion, ultima trovata di un terrorismo tanto artigianale quanto spietato. Con negli occhi la corsa assassina del furgone sulle Ramblas (ma prima in Francia ed Germania, tra le altre) ecco che anche in Italia si sono piazzate le barriere in cemento new jersey, nate per separare le carreggiate, ma ora diventate arredo urbano negli anni dell’Isis.

Bolzano, forse anche per la vicinanza con il confine, si è già mossa. In Trentino per volontà del Comitato per la sicurezza, nello scorso fine settimana, sono state messe in strada le contromosse alla Notte di Fiaba. Ma il capoluogo sarà tra breve messo alla prova del bagno di folla del Mercatino di Natale: «Il tema sarà al centro di una giunta, la prossima, che sarà lunga. Dedicata, come facciamo ogni tanto, ad approfondimenti particolari. Sono sincero, sulle fiorierie anti camion non ho le idee ancora chiare», spiega il sindaco Alessandro Andreatta.

Il tema è stata solo sfiorato nella riunione dell’esecutivo che, lunedì, ha di fatto messo la parola fine alle vacanze: «Quello che mi preme capire è la reale tenuta di questo genere di manufatto. E lo voglio fare anche sentendo il questore. Voglio dire: bene la fioriera ma sarebbe in grado di bloccare un camion lanciato a folle velocità come si è visto fare dai terroristi? Sono discorsi teorici, certo, ma che se si vuole parlare di sicurezza vanno fatti. Come si dovrà vedere se, oltre all’accesso al Mercatino di Natale, ovvero via San Giovanni Bosco, si debba affrontare un ragionamento su altre vie. Noi abbiamo avuto un buon banco di prova con le Vigiliane, ora dobbiamo ragionare sul futuro» chiude il sindaco.

Non c’è dubbio che se si volesse limitare l’accesso ai mezzi pesanti nel centro storico si dovrebbe fare i conti con l’approvvigionamento dei negozi, con la necessità di ridisegnare il percorso dei mezzi pubblici.

Un’idea, su cui si sta ragionando, è quella di fare realizzare delle fioriere personalizzate dal servizio ripristino del Comune. Utilizzando cioè elementi caldi come il legno per mitigarne l’impatto. Ma il sindaco preferisce, vista la delicatezza del tema, aspettare qualche giorno e capire meglio.

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