Figlie sottratte a madre e affidate a padre indagato



TRENTO. Una donna separata si è vista sottrarre dal Tribunale le figlie minorenni che sono state affidate al marito rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia. Il caso, avvenuto in Trentino, è stato denunciato dal Comitato dei cittadini per i diritti umani (Ccdu). Da un anno la madre può vedere le figlie poche ore alla settimana alla presenza di un'educatrice.

Alla base del provvedimento del giudice, secondo il presidente del Ccdu di Trento Paolo Roat, c'è il comportamento degli assistenti sociali che avrebbero ignorato le imputazioni a carico dell'uomo e dato un peso eccessivo alle valutazioni di natura psicologica a carico della donna, contestate peraltro dal centro di salute mentale. "Un genitore di fronte a psicologi, psichiatri e assistenti sociali, può ritrovarsi accusato di colpe mai commesse, sulla base di opinioni soggettive.

In questo modo i protocolli di accertamento e valutazione dei servizi sociali possono portare a decisioni irragionevoli", sottolinea Roat. Per fare luce sul ruolo e il potere decisionale dei servizi sociali la consigliere comunale di Trento Gabriella Maffioletti ha recentemente presentato una serie di ordini del giorno e interrogazioni, in cui viene denunciato "il ruolo eccessivo e talvolta esclusivo che hanno le assistenti sociali nei procedimenti minorili".













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