La mobilitazione delle associazioni trentine 

«Famiglie, niente passi indietro sui diritti»

trento. Una contro-manifestazione di protesta, in concomitanza con il XIII Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona il 30 marzo, e una mobilitazione per contestare l’approccio della...



trento. Una contro-manifestazione di protesta, in concomitanza con il XIII Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona il 30 marzo, e una mobilitazione per contestare l’approccio della conferenza «Donne e uomini» organizzato dalla Provincia per il 22 marzo. «Trento-Verona, direzione Medioevo» è lo slogan scelto da Laici trentini per i diritti civili, Arcigay, Non Una di meno e altre associazioni (Arci, Anpi, Rete Lgbtq, Se non ora quando, Casa delle donne, Osservatorio cara città, i Sentinelli di Trento, Unione degli universitari, Lila), che vedono un filo rosso tra i due eventi, ovvero un attacco ai diritti civili e un ritorno al passato, «a un’idea di famiglia patriarcale dove la donna sta a casa a fare figli», ha detto Claudia Merighi dei Laici trentini. Per le associazioni anche il Congresso delle famiglie, patrocinato dal governo, in realtà non sarà che una passerella di personalità del mondo cattolico ultraconservatore, dal senatore Pillon al russo Smirnov presidente della commissione patriarcale per la famiglia e la maternità, al presidente moldavo Igor Dodon noto per le sue posizioni omofobe. Le associazioni sono tornate a criticare lo stop ai corsi sulla parità di genere sospesi dalla giunta Fugatti, annullati per l’anno in corso («Ne presenteremo di nuovi tra un paio di mesi», ha annunciato ieri l’assessora Stefania Segnana). Alla conferenza stampa ieri a Sociologia erano presenti anche la presidente Pd Minella Chilà e il consigliere di Futura Paolo Ghezzi.













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