rovereto

Famiglia italiana occupava una cantina

Padre, madre e figlia in tenera età dormivano da mesi in uno scantinato, la polizia municipale avvisa i Servizi sociali


di Giuliano Lott


ROVERETO. La segnalazione era fondata. Da qualche tempo i dipendenti dei vari uffici del centro direzionale via Pasqui avevano notato una famiglia italiana imboccare la rampa del garage e altri elementi facevano pensare che mamma, papà e figlioletta in tenera età avessero trovato rifugio nei sotterranei della palazzina. Giovedì una pattuglia della polizia municipale è scesa nel seminterrato per verificare cosa stesse accadendo. Mentre nella zona dei parcheggi tutto pareva in ordine, aprendo una porta che dà accesso a un piccolo vano di servizio, un ripostiglio di qualche metro quadrato, gli agenti hanno trovato piena conferma a quanto sospettato.

Nella stanzetta ricavata impiegando cartoni di scatole ripiegati e altri materiali di recupero, la coppia aveva ricavato una sorta di stanza da letto in cui, a parere del comando della polizia municipale, la famiglia soggiornava da tempo. Da qualche settimana, come minimo. La coppia è stata fatta sgomberare dal locale, che era occupato in maniera abusiva, e i vigili hanno preso in esame la vicenda della coppia, scoprendo che padre e madre - non sposati ma conviventi di fatto - sono in effetti senza lavoro e senza casa e non potendosi permettere un affitto hanno scelto di occupare il ripostiglio di via Pasqui, che per ironia della sorte si trova proprio negli scantinati dei Servizi sociali del Comune.

Una situazione di estremo disagio, che va a incidere in maniera pesante sullo sviluppo della bambina, non poteva essere risolta con il semplice sgombero del locale occupato. Infatti al comando della polizia municipale hanno valutato l’eventualità di allertare i Servizi sociali, spiegando ai funzionari la delicata situazione in cui si è venuta a trovare la coppia, che ora ha un problema in più: quello di procurarsi un tetto per la notte, con la preoccupazione di dover anche garantire al massimo la bambina, .

Nel vano del seminterrato sono rimasti alcuni effetti personali della famiglia, la cui evidente emergenza nel frattempo è stata segnalata ai Servizi sociali del Comune. Da quanto è stato trovato, pare che madre, padre e figlia che non consumassero pasti nello scantinato all’angolo tra via Pasqui e via Parteli, ma lo utilizzassero solo per dormire la notte. Quasi allo stesso modo in cui parecchi stranieri impiegano gli spazi in disuso della ex Microleghe, giusto dall’altro lato di via Parteli. Un quadro di profonda povertà che non tocca solo gli immigrati ma sempre più spesso famiglia italiane e trentine.













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