Ex Michelin, via libera ai nomi di piazze e strade

Doppio sì da Commissione provinciale per la toponomastica e Soprintendenza. Respinta invece l’intitolazione a Claudio Prada del campo sportivo di Cristo Re



TRENTO. Sì alla delibera sui nomi delle vie all’ex Michelin, no a quella relativa all’intitolazione del campo sportivo di Cristo Re a Claudio Prada. Il bicchiere, per il Consiglio comunale di Trento, va però considerato molto più che mezzo pieno. Era proprio il primo dei due provvedimenti ad essere considerato a rischio, nel passaggio davanti alla Commissione provinciale per la toponomastica. Il cui parere è stato ora accolto in toto dalla Soprintendenza beni librari archivistici e archeologici, attraverso una determinazione firmata giovedì scorso dal dirigente Livio Cristofolini, introducendo solo una lievissima modifica, pure richiesta dalla Commissione: “piazza delle Donne lavoratrici” che diventerà “piazza delle Lavoratrici”, «poiché la ridondanza linguistica -si legge - anche se voluta, crea una evidente asimmetria di genere». Via libera dunque anche a viale della Costituzione, parco fratelli Michelin, corso del Lavoro e della Scienza, viale Adriano Olivetti, via Adalberto Libera, passaggio Ezio Clementel e passaggio Giuseppe Šebesta. In quest’ultimo caso è stata concessa la deroga: l’etnologo fondatore del Museo degli usci e costumi della gente trentina è infatti scomparso poco meno di dieci anni fa, periodo minimo necessario per un’intitolazione. Deroga che invece non è scattata in riferimento all’altra delibera del Consiglio comunale, quella relativa al campo sportivo di Cristo Re da intitolare a Claudio Prada. Allenatore della gloriosa “Ariete”, Prada è infatti scomparso a 81 anni nell’ottobre del 2010. Dunque poco più di due anni fa. Non basta insomma la volontà di ricordare un personaggio notissimo di Cristo Re, dove era stato a lungo punto di riferimento, non soltanto calcistico, dei ragazzi del quartiere. In questo caso la regola dei dieci anni è stata dichiarata necessaria. Il Consiglio comunale dovrà insomma ripensarci, oppure presentare ricorso al Tar. (p.mor.)

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