Ex Michelin, slittano i nomi delle vie

Coradello (Pdl): «Così la proposta non passerà». E la delibera sulla toponomastica rischia di saltare



TRENTO. Dovrà probabilmente aspettare settembre il nuovo quartiere alla Michelin per veder battezzate le sue strade. Il pacchetto di nomi delle nuove vie è all’ordine del giorno della seduta del consiglio comunale di oggi e domani, dopo altre delibere tra cui quella - impegnativa - che dà il via libera al progetto di una casa di accoglienza per padri separati e senza tetto in via Lavisotto.

Ma dopo la guerriglia urbana di domenica in città, tutti scommettono che la seduta di questa sera del consiglio sarà monopolizzata dal dibattito sulla sicurezza. Le altre delibere slitteranno così a mercoledì e a farne le spese potrebbe essere proprio la toponomastica alla Michelin. Anche se potrebbe non essere solo un problema di tempi d’aula a consigliare di rinviare la delibera. Il voto di aprile in commissione toponomastica - con il no di Antonio Coradello (Pdl) e l’astensione del leghista Marco Tomasi - appare quanto mai fragile. Dopo quasi un anno di discussione, la proposta finale ha tolto di mezzo i due nomi della discordia, i sindacalisti Beppino Mattei (Cisl) e Gastone Del Piccolo (Cisnal) e raggiunto l’accordo in maggioranza su questi nomi: il parco si chiamerà Michelin (dal nome dei due fratelli fondatori nel 1889 della fabbrica di pneumatici), la piazza sarà intitolata alle donne operaie, ci saranno via della Costituzione e via dello Statuto dei lavoratori, infine avranno una strada intitolata l'industriale «rosso» Adriano Olivetti, Giuseppe Sebesta (fondatore del Museo degli usi e costumi), il fisico ed ex rettore dell'ateneo di Trento Ezio Clementel e l'architetto e designer Ettore Sottsass.

Ma il via libera della commissione traballa pericolosamente di fronte allo scoglio della prova d’aula. «È passato un impianto ideologico a senso unico», sbotta Coradello, «una prova di forza della maggioranza che invece di sostenere una scelta di alto profilo, ha preferito usare il manuale Cencelli dando un contentino a tutti, da una parte le donne operaie, lo Statuto dei lavoratori e la Costituzione, dall’altra Clementel, Sebesta e Sottsass». Il consigliere Pdl promette battaglia: «I nomi di Mattei e Del Piccolo avevano un importante significato di riconciliazione, per me sarebbero ancora validi. Noi presenteremo dei nostri nomi, per esempio ritengo che l’imprenditore trentino Ito del Favero sia molto meglio di Olivetti, di cui francamente non riesco a capire cosa dovremmo apprezzare». Come andrà a finire? «La delibera così com’è non passerà - avverte Coradello - qualcosa va rivisto, serve un tavolo politico. L’avventura del quartiere Michelin iniziò nel ’98 con una delibera balneare dell’allora sindaco Dellai, non è il caso di replicare oggi con i nomi delle vie». (ch.be.)













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