il caso

Elemosina, ogni supermercato ha il suo «accattone»

Italiani, africani o nomadi. Disperati, gentili o insistenti: dopo i parcheggiatori abusivi ecco un nuovo fenomeno


di Daniele Peretti


TRENTO. L'accattonaggio nei parcheggi dei supermercati, si fa più aggressivo nella giornata del sabato quando l'affluenza è maggiore, la gente ha più fretta ed è quindi più facile riuscire a farsi dare qualcosa. Il giro inizia al Prix di via Muredei, dove stabilmente staziona un signore meridionale trasferitosi dalla precedente sede di discount di via Monte Baldo che “punta” all'euro che i clienti hanno in mano, dopo aver lasciato il carrello. La tecnica è ormai collaudata, se non lo riceve subito accompagna la persona fino alla macchina, cercando di mettersi tra l'abitacolo e la portiera aperta. Se poi il tasso alcolico non è proprio a zero, si creano delle situazioni di tensione che molti hanno risolto acquistando una lattina di birra, regalata al posto dell'elemosina.

Al Poli di via Maccani, l'ingresso è presidiato da un ambulante di colore il cui vero interesse non è quello dì provare a vendere qualcosa, ma avere l'elemosina dalla gente che esce col carrello della spesa. Superato questo primo “ check point”, arriva il secondo: quello di tre nomadi che presidiano il bancomat posto all'esterno del supermercato, il deposito carrelli e i parcheggi. Qui la richiesta arriva mentre si mette la spesa in macchina e poi quando si restituisce il carrello. Ma aver dato qualcosa al primo contatto, non ne esclude un secondo.

Situazione simile anche nel parcheggio della Lidl, solo che in questo caso il presidio inizia da fuori, dove un giovane nomade aspetta che le macchine si fermino per presentare il classico cappello rovesciato. Un altro gira tra i parcheggi e quando la situazione si fa più interessante, a dargli una mano arriva l'amico che lavora all'ingresso del parcheggio. Al contrario delle altre situazioni, qui non sembra interessare più di tanto l'euro del carrello, ma quanto si può ottenere dall'aggancio delle persone che escono dal supermercato.

A Gardolo dove il parcheggio del Supermercato Poli è terra di nessuno. Troppi gli stalli defilati, poco il movimento in alcune zone e qui la richiesta arriva alle spalle, da persone che sfruttano anche quell'isolamento per fare una maggiore pressione. L'obiettivo è quello di farsi dare il carrello della spesa, trattenendosi l'euro inserito anche portandolo via senza autorizzazione. Quella descritta è una realtà talmente consolidata che la gente ha preso delle contromisure. C'è chi tiene della moneta in tasca per evitare di dover mettere mano al portafoglio; chi acquista un alimento a basso costo da regalare, ma non con spirito umanitario, ma per una passiva risposta a quella che appare una richiesta un po’ troppo pressante per lasciare il parcheggio. La situazione non cambia nemmeno spostandosi in collina, dove i più presenti sono i nomadi per una situazione che sembra ormai diventata normale. La denuncia della presenza dei parcheggiatori abusivi nelle aree di sosta dell'ospedale Santa Chiara fatta dal vicesegretario della Lega Nord di Trento Devid Moranduzzo attraverso Facebook, ha aperto il dibattito sulla situazione in varie zone della città e ha raccolto più di cento commenti. Ma qualche mese fa anche il nostro giornale aveva documentato la presenza costante di un parcheggiatore abusivo in piazzale Sanseverino.













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