Ecco i primi cinque «ristoranti sostenibili»

Precise regole per cibo, bevande, rifiuti, energia e acqua, metodi di comunicazione e acquisti non alimentari: ecco i primi cinque «ristoranti sostenibili»



TRENTO. Precise regole per cibo, bevande, rifiuti, energia e acqua, metodi di comunicazione e acquisti non alimentari: le ha stabilite la Provincia autonoma di Trento per dare avvio al primo marchio italiano di ristorazione sostenibile, sul modello delle etichette ambientali diffuse in Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda. Si tratta di un preciso protocollo, con circa 40 azioni, che permette di accedere al marchio "Ecoristorazione Trentino", al momento sperimentale per cinque locali, che passeranno a verifica per l'eventuale ottenimento entro fine anno, poi il progetto si aprirà a tutti i ristoranti interessati. Si tratta del ristorante Novecento dell'Hotel Rovereto a Rovereto; del ristorante Villa Madruzzo dell'omonimo Hotel a Trento; del ristorante-pizzeria Uva e Menta di Trento; del ristorante-pizzeria Da Pino di S.Michele all'Adige; e dell'agriturismo Martinelli di Centa San Nicolò. Quanto ad alimenti e bevande dovrà essere data priorità a quelli biologici, locali, solidali. Per i rifiuti sarà necessario dare priorità alla riduzione, in particolare della frazione organica, così come per energia e acqua la priorità dovrà essere al risparmio. Gli acquisti non alimentari dovranno dare priorità ai prodotti ecologici e ci vorrà infine informazione, comunicazione e educazione ambientale per il coinvolgimento della clientela nelle buone pratiche ambientali. Il progetto nasce dal tavolo di lavoro che la Provincia ha recentemente avviato con le principali associazioni di categoria operanti nel settore della ristorazione (Ucts, Asat, Associazione Agriturismo Trentino e Confesercenti), tramite l'attività del servizio Politiche per il risanamento dei siti inquinati e la gestione dei rifiuti e dell'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente, e con la collaborazione del Comune di Trento.













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