Eccezionali immagini del lupo dell’Alta Val di Non / FOTO

Ignaro, si è fermato a qualche decina di metri da un forestale della Provincia, e si è «lasciato fotografare»: un documento straordinario di “M24”



Le condizioni di luce, ed il fatto che l’animale sia arrivato e si sia fermato, ignaro, a poche decine di metri dall’uomo, un operatore del Servizio Foreste e fauna, che era appostato e ben nascosto per svolgere delle osservazioni naturalistiche, hanno consentito di scattare immagini straordinarie, che parlano da sole, e che mostrano con tutta l’evidenza possibile le caratteristiche di questa specie, parte dell’ecosistema alpino. Dopo qualche minuto trascorso al sole a riposare, sbadigliare e stiracchiarsi il lupo ha alzato il capo, fiutando improvvisamente qualcosa nell’aria. Senza scomporsi si è alzato lentamente ed in pochi passi è scomparso dalla vista, ritornando nel chiuso della foresta.

Le immagini - scattate da Ivan Stocchetti, del Servizio Foreste e fauna - si riferiscono con ogni probabilità all’esemplare di lupo maschio, adulto, denominato “M24”, che ormai da quattro anni è presente in alta val di Non e già ripreso con fototrappole in passato.

Il lupo è da sempre presente nelle Alpi, nelle quali si è estinto a causa dell’uomo all’inizio del XX secolo. Vi sta ritornando in maniera spontanea ormai da circa 20 anni, provenendo sia dalla popolazione “italiana” (Appennino settentrionale e Alpi occidentali), che da quella dinarico-balcanica (Slovenia e Croazia) che da quella carpatica (Slovacchia, Polonia).

Se da un lato questo ritorno costituisce un aspetto certamente interessante sotto il profilo biologico, nella direzione della ricostituzione della piramide ecologica dell’ambiente alpino e degli equilibri preda-predatore, dall’altra parte esso porta con se problematiche legate al contenimento ed alla gestione dei danni a carico del bestiame domestico. A questo riguardo la Provincia autonoma di Trento può però usufruire di un sistema di prevenzione ed indennizzo dei danni già collaudato per la gestione dell’orso, di personale preparato, e di iniziative di comunicazione.

L’aspetto della conoscenza è ancora una volta cruciale e per questo vi è stata l’adesione, tramite il MUSE e con la Provincia di Trento nel ruolo di “supporter” esterno, al progetto alpino Life WolfAlps (http://www.lifewolfalps.eu/) partito da poco e che avrà come priorità proprio la trasmissione di conoscenze corrette su questo rappresentante della fauna alpina.

Va ricordato ancora una volta che il lupo non costituisce un pericolo per l’uomo e che, di fatto, realtà quali la Spagna, le repubbliche della ex-Yugoslavia e la stessa Italia, che ospitano ognuna popolazioni assai numerose di lupi, testimoniano che la ricerca di una coesistenza con l’uomo e le sue attività (l’allevamento in primis) è un percorso possibile da intraprendere.













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