il caso

Duomo di Trento, appello per la ricostruzione dell’organo: “Tornino le armonie celesti”

A firmarlo, dopo le dimissioni dell'organista titolare della Cattedrale Stefano Rattini (foto), un gruppo di cittadini e rappresentanti delle istituzioni



TRENTO. Un appello per la ricostruzione dell'organo del Duomo di Trento. A firmalo è un gruppo di rappresentanti di enti e istituzioni, pubbliche e private, e di "semplici cittadini" impegnati nella vita artistica e musicale della città. Tra i nomi ci sono quelli dei giornalisti Paolo Ghezzi e Franco de Battaglia e del direttore del Muse Michele Lanzinger.

"Apprendiamo dalla stampa con stupore le dimissioni dell'organista titolare della Cattedrale, il maestro Stefano Rattini, e restiamo rammaricati nel vedere un anello importante nella vita artistica della nostra comunità trentina che si è spezzato", scrivono nell'appello.

Per questo, concludono nella lettera, "ci sembra di dover rinnovare l'appello a tutti, donne e uomini di buona volontà, e in particolar modo al vescovo Lauro, a fare in modo che le mille potenti soavissime voci tornino a risuonare in cattedrale".

Nella lettera si ripercorre un’annosa vicenda: “Un problema che è rimasto sulla scrivania di quattro vescovi, da settant’anni a questa parte (sin dai tempi di Monsignor Iginio Rogger e Don Alberto Carotta), nonostante la stesura di progetti tecnici di fattibilità per la sua ricostruzione, sollecitati dagli appelli del mondo musicale e culturale, da organisti come Giancarlo Parodi, storici e musicologi come Antonio Carlini o Marco Tiella, solo per citare alcuni nomi. Un problema che non si può risolvere solo consigliando all’ormai (ahinoi) ex-organista della cattedrale, di cospargersi il capo di cenere, perché è ben vero che bisogna servire il Signore Iddio in tutta umiltà, ma il sentiero della virtù, in questo caso, potrebbe abbassare ulteriormente l’asticella che anche nella Chiesa (e nella chiesa cattedrale) ci dà indicazione dello stato di Bellezza e di Dignità espressiva. Anche considerando una funzione dello strumento esclusivamente di accompagnamento alla liturgia per il canto del popolo, un rito in cattedrale abbisogna, a nostro avviso, di cure e attenzioni (visive e sonore) compatibili con la rappresentatività e la centralità del luogo e non è possibile certo spostare l’organo di Santa Maria Maggiore (in sé e per sé un ottimo Mascioni ma che di antico non ha più nulla se non la superba cantoria), richiamato come responsabile della mancata realizzazione dei precedenti progetti. Ci ricordiamo peraltro che le canne del glorioso Vegezzi-Bossi costruito nel 1904 (superstiti allo smontaggio degli anni ’60) potrebbero in maniera significativa confluire in un ampliamento dell’organo attuale in un’ideale quanto reale continuità sonora e storica per accompagnare le liturgie. Resta il fatto che l’organo non riguarda solo la vita cultuale della Cattedrale ma diviene, al pari di quanto in essa è stato mirabilmente restaurato, un segno nel quale il mondo artistico e musicale raccoglie la sensibilità e la passione di ogni cittadino che abbia a cuore la Bellezza e l’Arte. È un patrimonio collettivo, per il quale, come dimostrato dalla storia europea e dalle cronache anche recentissime in area sudtirolese e italiana, anche il mondo laico è disposto a concretamente mobilitarsi per sovvenzionare costruzioni, ricostruzioni e restauri del re degli strumenti. Riteniamo che la promozione della bellezza e della memoria, anche con i lavori per rendere adeguato e pienamente fruibile uno strumento come l’organo della cattedrale, non sia in contraddizione con la attenzione verso gli ultimi, ma possa anzi promuovere motivazioni a farsi operatori di una bellezza sociale che faccia trasparire, come volevano i musicisti di un tempo, le armonie celesti nella società terrena”.

L’elenco dei firmatari

Carlo Alessandrini

Tarcisio Andreolli

Lorenzo Arnoldi (Filarmonica, Trento)

Alessandro Arnoldo (Ass. Ad Maiora)

Gios Bernardi

Gianmario Baldi (SAT, Rovereto)

Corrado Bungaro (CDM, Rovereto)

Simonetta Bungaro (Conservatorio Trento)

Lorenzo Cadrobbi (geologo)

Toni Cembran (giornalista)

Stefano Chicco (Scuola Minipolifonici)

Giacomo Corrà (Accademia Int. Smarano)

Danilo Curti (Centro eccellenza L. Feininger)

Giacinta Dapreda (musicista)

Franco de Battaglia (giornalista)

Alberto Delama (Festival Musica Sacra)

Cecilia Delama (Conservatorio Benevento)

Hanns Egger (Festival Musica Sacra)

Andrea Ferroni (Labirinti Armonici)

Armando Franceschini (musicista)

Giulia Gabrielli (Università Bolzano)

Paolo Ghezzi (giornalista)

Francesco Ghia (Università di Trento)

Josef Lanz (Musik und Kirche, Bressanone)

Michele Lanzinger (Muse)

Rolando Lucchi (Scuola Musicale Il Diapason)

Raffaella Lunelli

Renato Morelli (etnomusicologo)

Luca Moser (Ass. organistica R. Lunelli)

Franz Oberkofler (Dommusik, Bolzano)

Luciano Paris

Giancarlo Parodi (Ass. organistica R. Lunelli)

Mauro Pedrotti (Coro Sat)

Alessandro Pezzè (Scuola Musicale Il Diapason)

Gianfranco Postal

Enzo Restagno (musicologo)

Guido Raschieri (Università di Trento)

Marcello Russolo

Sandra Tafner (giornalista)

Rodolfo Taiani (bibliotecario)

Corrado Tononi (Euregio Media group)

Chiara Turrini (attrice)

Paola Saiani (avvocata)

Marco Uvietta (Università di Trento)

Romano Vettori (Accademia Filarmonica Bologna)

Annely Zeni (Itinerari organistici tridentini)













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