rovereto

Dopo 80 anni chiude l’oreficeria Perini

Nel negozio di via Tartarotti è passata tutta la Rovereto più ricca e quella più modesta. E Lucia conserva molti segreti...


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Da quel piccolo “buco” di via Tartarotti all’attuale negozio poco distante dall’altra parte della strada è passata tutta la città: dalla Rovereto “bene” che ostentava la sua ricchezza alla Rovereto più modesta e parsimoniosa che non poteva andare oltre la catenina per la Comunione o il gioiellino per la grande occasione. Oltre ottant’anni di storia, la storia della famiglia Perini che a breve ( la data non è stata ancora fissata) ha deciso di dire stop all’attività iniziata nel 1931 dal capostipite Ciro (il primo scontrino lo conserva ancora la figlia Lucia e porta la data del 27 aprile ndr). Una scelta difficile, dolorosa per molti aspetti, rinviata più volte fino a che... «a un certo punto non si poteva più temporeggiare» spiega Lucia che con i fratelli Paolo e Franco si occupa dell’attività di famiglia. «Non avendo ricambio generazionale - afferma- abbiamo preso la decisione di fermarci. La decisione c’è, la data non ancora anche se non mancherà molto...»

L’attività della famiglia Perini orologiai e gioiellieri è nata nel laboratorio al numero 66 di via Tartarotti: ancora oggi molti clienti ricordano il signor Ciro (e il suo pastore tedesco) al banco di lavoro (anche la sera dopo cena) riparare o realizzare gioielli sia modesti di poco conto che importanti e di valore. Grazie all’aiuto della moglie e più tardi dei figli Paolo e Lucia il laboratorio nel febbraio 1963 diventa negozio sulla stessa via al numero 31. «Anni importanti, di lavoro, ma anche di grandi soddisfazioni che ci portano alla svolta nel novembre 1978 quando con l’inserimento del fratello Franco - ricorda Lucia - ci siamo trasferiti nell’attuale sede lasciata libera dal Supersport Miorandi. Qui da noi sono passate migliaia di persone, persone semplici e “di peso”, persone che si sono sparse nel mondo e ogni tanto si rivedono e si incontrano fra loro da noi».

Lucia è la custode di tanti “segreti” e di tante “tresche”: «Di episodi ce ne sarebbero tanti da raccontare, ma c’è il segreto professionale - racconta con un sorriso - Regali per amiche particolari e amanti ne abbiamo venduti ai tempi d’oro... regali il cui valore variava a seconda del “successo” della serata... E magari qualche giorno dopo vedevi il marito premuroso che accompagnava la moglie per un gioiello... e noi impassibili ovviamente, come fosse il primo giorno che li vedevamo». Lucia Perini ricorda «con nostalgia i favolosi anni Ottanta, la vivacità della zona industriale con tecnici e manager anche stranieri che ci preferivano a Trento e tutti acquistavano con allegria e spensieratezza. Ma per noi tutti i clienti sono e sono stati importanti: da chi non può che permettersi un oggettino in oro a chi invece non ha problemi di spesa... E’ tutto un mondo che mi mancherà, mi mancheranno il contatto umano e lo scambio di idee che mi fanno sentire bene, ritrovare persone amiche e clienti nuovi...» E su questo mondo, tra poco, calerà il sipario.













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