piedicastello 

Differenziata, l’Aft:  «I pasti sono a rischio»

TRENTO. È a rischio la somministrazione dei pasti da parte della Associazione Famiglie Tossicodipendenti, nella sede di Via Papiria a Piedicastello. Giovedì sera il consiglio di circoscrizione...



TRENTO. È a rischio la somministrazione dei pasti da parte della Associazione Famiglie Tossicodipendenti, nella sede di Via Papiria a Piedicastello. Giovedì sera il consiglio di circoscrizione Centro Storico – Piedicastello, su invito del Servizio Patrimonio, ha approvato un documento nel quale si intima all’associazione di mettersi in regola con lo smaltimento differenziato dei rifiuti oppure, trascorso il termine indicato dal Servizio Patrimonio, verrà fatta interrompere l’erogazione dei pasti. Nella nota del Servizio viene descritta una situazione di prolungata irregolarità nonostante ripetuti inviti e orari di raccolta personalizzati; situazione che sarebbe la causa alla base del trasferimento degli ambulatori medici da Via Papiria a Corso Buonarroti, che ha causato non poco disagio ai residenti. Decisa la reazione degli operatori di Aft: «Ci vogliono far chiudere perché non ci siamo allineati agli altri centri di assistenza. Nel momento in cui riceveremo la comunicazione – afferma la presidente Paola Meina – valuteremo anche la possibilità di andare per vie legali. La realtà è che non siamo un ufficio, ma dispensiamo un servizio. Quando ci rifornivamo da Trentino Solidale eravamo costretti scartare molto del cibo che ci veniva dato, al limite della scadenza. Adesso col Banco Alimentare la situazione è del tutto diversa». Nella sede di Via Papiria la distribuzione del cibo è uno dei servizi erogati.

«Diamo la possibilità ai ragazzi di farsi la doccia e di lavarsi i propri vestiti». «Tutti i giorni abbiamo un pranzo caldo – ci dice Ennio – oltre alla borsa alimentare che portiamo anche ai ragazzi che vivono nei nostri appartamenti. Al pasto abbiamo una media di dieci persone, gli alimenti li distribuiamo ad un centinaio ragazzi che vivono anche in strada. La realtà è che ci vogliono far chiudere». C’è un motivo? «Forse perché noi aiutiamo anche gli ultimi degli ultimi. Ovvero chi non entra nei circuiti del Serd, rispettiamo la scelta di vita di chi non accetta nessun programma di recupero e diamo una mano a chiunque ce la chieda».

Aft ha incaricato un ragazzo di seguire specificatamente lo smaltimento dei rifiuti.

«Abbiamo avuto dei problemi, in passato, ed allora ci siamo incontrati con Dolomiti Ambiente, per organizzare un lavoro comune. Periodicamente ci sentiamo con la funzionaria Nicolussi alla quale segnaliamo i problemi, ma anche l’eventuale mancato passaggio dei mezzi di raccolta. Lavoriamo in perfetta sintonia, tanto che stiamo ragionando sulla possibilità di avere un’isola ecologica riservata». Il vicepresidente Antonello Panetto: «Non capisco le motivazioni di una nota del genere. Abbiamo fatto e facciamo delle riunioni congiunte per adeguare il servizio di raccolta e le nostre esigenze. Abbiamo concordato degli orari personalizzati, stiamo facendo il possibile per ottimizzare la raccolta e ci minacciano di farci interrompere il servizio? Un’assurdità».(d.p.)













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