Dichiarava reddito zero, ma ha la villa

Nei guai un immobiliarista trentino proprietario di una casa di lusso con piscina di 60 metri quadrati



TRENTO. L’evasione fiscale in Trentino Alto Adige assume varie forme. Si va da quella più banale dell’affitto in nero e turisti e a studenti, a manovre fiscali più complicate come l’esterovestizione e l’evasione fiscale internazionale. A stupire, comunque, sono sempre di più le dimensioni. Il comandante provinciale della Finanza, il colonnello Fabrizio Nieddu, ha illustrato alcuni casi concreti. Le Fiamme gialle hanno scoperto due persone proprietarie di grandi quantità di appartamenti nel basso Trentino che denunciavano molto meno del dovuto. In un caso un imprenditore è risultato essere proprietario di 100 appartamenti, nel secondo caso, invece, un’altra persona possiede 30 case. Entrambi denunciavano solamente il reddito a locazione, come se fossero dei privati. In questo modo, pagavano soltanto la cedolare secca del 20 per cento sugli affitti. Però, per la Finanza, entrambi sono dei veri e propri imprenditori turistici e i loro sono villaggi vacanze, non semplici case in affitto. Quindi sarebbero soggetti a normale tassazione che ammonta, considerando l’Ires, l’Iva e l’Irap, ad almeno il 45 per cento. In questo modo, i due evadevano centinaia di migliaia di euro. Evadeva anche di più l’imprenditore immobiliare trentino che aveva una villa con una piscina di 60 metri quadrati, oltre a numerosi altri appartamenti. Un patrimonio incompatibile con il fatto che l’imprenditore denunciava un reddito pari a zero. Un furbetto che è finito nella rete della Finanza.

Le Fiamme gialle hanno anche scoperto una famiglia di imprenditori edili trentini che ha costituito tre società in Lussemburgo sottraendo al fisco italiano un reddito di 75 milioni di euro. Secondo la Finanza, si tratta esterovestizione, ovvero costituzione di società all’estero la cui attività, però, si trova in Italia. In questo modo si sottraggono al fisco i profitti delle società.

Ma i furbetti ci sono anche in Alto Adige. Il comandante provinciale dell’Alto Adige, il colonnello Avitabile, ha ricordato l’indagine con la quale sono state sequestrate 172 vetture di lusso con targa tedesca che venivano acquistate in Germania tramite una società compiacente di leasing. In questo modo, i proprietari delle auto riuscivano a non pagare il bollo e si facevano beffe anche delle multe.













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