incidente o vandalismo?

Dermulo, abbattuto nella notte il crocifisso del Settecento

DERMULO. Vandalismo o urto con un mezzo pesante? Lo dovranno stabilire i carabinieri dopo la denuncia formalizzata dal Comune di Taio per l'abbattimento della storica croce di cemento all'innesto...


di Giacomo Eccher


DERMULO. Vandalismo o urto con un mezzo pesante? Lo dovranno stabilire i carabinieri dopo la denuncia formalizzata dal Comune di Taio per l'abbattimento della storica croce di cemento all'innesto della strada Romana nella statale 43 in direzione Trento. La croce, orientata a sud, era posizionata a quasi un metro dalla banchina stradale rettilinea e poggia su terreno di proprietà pubblica.

«Sembra trattarsi di un incidente, anche se è difficile capire come possa essere successo, perché in quel tratto la strada è in rettilineo e il mezzo che avrebbe investito la croce dovrebbe essere uscito di strada, ma sull'erba non ci sono segni. E’ escluso anche che si tratti di un manovra di inversione, assurda perché troppo vicina a una curva senza visibilità e a cinque metri da uno slargo molto più comodo», commenta Marcello Depaoli, consigliere di Taio con delega per la frazione. Per questo si è parlato di gesto vandalico, poi di incidente ma l'ipotesi vandalismo non è accantonata.

La croce, alta poco più di quattro metri con due metri di braccia, in quel sito esisteva da quasi 250 anni. Come riferisce Paolo Inama, esperto di storia locale, la croce, detta «Croce di Rivalent», da secoli segna l'incrocio con la vecchia strada che attraverso la campagna delle Braide portava a Taio. Nella collocazione attuale - secondo Inama – la croce (una volta di legno, poi sostituita da un manufatto di cemento) è stata collocata nell'attuale posizione dopo la costruzione della “strada postale”, l'odierna statale 43, intorno al 1857. Adesso la croce verrà ricostruita probabilmente in legno com'era una volta, anche in ricordo delle antiche rogazioni, le tradizionali processioni di primavera in campagna per implorare la benedizione divina sui raccolti e che sostavano in preghiera presso le croci disseminate sul territorio.

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