Dal bosco 2,3 milioni per Comuni e Asuc

Il bilancio economico del taglio del legname in val di Non. Tra gli obiettivi del 2014 c’è la sistemazione delle strade forestali


di Giacomo Eccher


CLES. Un bilancio lordo di circa 3 milioni di euro e ricavi diretti per Asuc e Comuni nell'ordine di 2,3 milioni. Questo in sintesi il bilancio economico del taglio legname in valle di Non al termine delle sessioni forestali (l’ultima l'altro ieri a Coredo) che hanno toccato in successione, in poco più di un mese, i 38 Comuni nonesi e rispettive Asuc.

A tutte le sessioni ha partecipato, con i suoi forestali, il dottor Marcello Scutari, che dall'ottobre scorso guida il Distretto forestale della valle di Non. Il Distretto comprende 4 stazioni forestali (Tuenno, Coredo, Rumo e Fondo) con un organico di 17 agenti e 23 custodi forestali che fanno capo ai sei Consorzi con sede rispettivamente a Coredo, Fondo, Denno, Cles, Rumo e Brez.

«Un'esperienza interessante e per me istruttiva per capire la complessità di questa valle sia dal punto di vista morfologico sia nella sua articolazione amministrativa», commenta Scutari che abbiamo incontrato nell'ufficio a Cles. L'occasione è giusta per fare un bilancio della salute e dell'andamento economico della risorsa bosco in valle di Non nel 2013 e le prospettive per l'anno in corso.

«Per il 2014 è presto per fare programmi, non è ancora definito il budget sugli investimenti e abbiamo quindi solo registrato problematiche soprattutto per quanto riguarda la manutenzione delle strade forestali e la difesa e miglioramento dei pascoli per l'alpeggio, un tema che è emerso in più sessioni», spiega Scutari.

Tornando ai numeri, nel 2013 in valle di Non sono stati martellati dalla Forestale poco più di 50.000 metri cubi di piante sulla base di 101 progetti di taglio e 77 per uso interno. In totale il legname uso commercio è stato pari a 37.043 metri cubi e 12.828 per legname uso interno, con 620 metri cubi fuori ripresa, e che verranno quindi recuperati in futuro. Il prezzo medio di vendita dei lotti (molti assegnati con il progetto legno ed aste gestite dalla camera di Commercio) hanno fruttato ai comuni ed alle Asuc un prezzo medio attorno ai 60 euro al metro cubo.

«I tagli sono in aumento per la crisi e la necessità di fare cassa così come in aumento sono le sorti legna: per questa tornata le domande sono state tutte accolte, ma per il futuro credo bisogna iniziare a fare qualche riflessione», spiega Scutari. Il riferimento è alle situazioni che si stanno registrando in alcuni Comuni e Asuc dove si viaggia mediamente verso una sorte legna ogni due abitanti. Altro punto delicato sono le bonifiche agrarie per allargare i frutteti a scapito del bosco. «Si tratta soprattutto di piccoli interventi. La grossa tematica sui Pradiei dell'alta valle, che sono censiti pascolo, non coinvolge la Forestale se non per la parte boschiva che lì è limitata. Per la media e bassa valle un problema sono i drenaggi: dovrebbero essere più coordinati tra loro e modestamente penso che di drenaggi e scarichi dovrebbero occuparsi di più e in dettaglio i Consorzi di Miglioramento Fondiario che in valle sono capillari», afferma l'ispettore.

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