Da Tione agli Usa per rappresentare il Trentino

Mauro Battocchi, nuovo console generale a San Francisco «Qui l’economia va a mille: dobbiamo imparare anche noi»


di Paolo Morando


TRENTO. È sbarcato a San Francisco appena in tempo per assistere a uno degli eventi più attesi dalla Bay Area: la presentazione del nuovo iPhone5, svelato dalla Apple al mondo proprio a due passi dalla sua sede di lavoro, che si trova nell’esclusivo quartiere di Pacific Heights, in Webster Street. Tutti gli alberghi della città (ma anche di Oakland, dall’altra parte della baia) occupati per giorni da manager di tutto il mondo e dal popolo di Steve Jobs. Giorni di incontri e di fermento che gli hanno subito dato la misura della realtà che affronterà nei prossimi 3-4 anni, rappresentare cioè l’Italia (e un po’ anche il Trentino) nella città che ancora incarna i valori del sogno americano: il coraggio, la sfida, l'innovazione. Mauro Battocchi, 45 anni di Tione, è dall’inizio di settembre il nuovo console generale d’Italia a San Francisco. E il fatto che inizi a raccontare del suo arrivo là proprio dall’evento iPhone5 non è casuale: «La Apple e i suoi prodotti costituiscono la punta di diamante di un sistema fortissimo, che si basa su fattori non solo economici, ma più nel profondo culturali - afferma - la mobilità, la creatività, anche la capacità di accettare il fallimento personale per poi ripartire. Sono tutti elementi che fanno parte del cuore dell’America e di questa città, perché su di essi poggia quello principale: la libertà personale. Perché qui tutte le persone, indipendentemente da nazionalità, credo religioso e orientamenti sessuali, sono rispettate per ciò che sono veramente. Ed è proprio questo atteggiamento a favorire la “produzione di cervelli”».

Dopo New York, San Francisco è il secondo centro finanziario degli Stati Uniti. Già, l’economia internazionale. E la crisi? Come è vissuta nella Bay Area? Sorpresa: per il console Battocchi non la si percepisce affatto, «qui domina ancora l’ottimismo: l’impressione è di trovarsi esattamente al centro di un colossale motore economico che gira a pieno regime». Nonostante choc nazionali come quello della tragedia di Bengasi: «Una tragedia davvero tremenda, ma non posso dire di più». Altra sorpresa: il nostro Paese gode di una reputazione che nessuno, qui dall’altra parte dell'Atlantico, si sognerebbe di accreditarci. Sentite il nostro uomo a San Francisco: «Da noi non ce ne rendiamo conto, ma l’immagine dell’Italia è davvero straordinaria. E il merito è soprattutto della nostra emigrazione. Nel corso degli ultimi anni in questa zona della California è stata di altissima qualità e ha portato alla nascita di una comunità di italoamericani che occupano posti di grande influenza nella vita economica, sociale e culturale. I nostri giovani nelle università sono inseriti benissimo. Proprio per questo uno dei principali ambiti del mio lavoro di console consisterà nel continuare a fare da ponte con l’Italia, per permettere ad altri giovani italiani e alle loro start-up di impiantarsi qui con successo». E farebbe bene anche all’Italia, lo spirito di nuova frontiera che ancora si avverte nella Silicon Valley: «Sì, dovremmo proprio cercare di importarlo anche da noi».

Il raggio d’azione del Consolato generale d’Italia a San Francisco è impegnativo: l’intero quadrante nord-occidentale degli States, da Salt Lake City (Utah) a Seattle (Oregon), su su fino all’Alaska e isole Hawaai comprese. Con una doppia funzione istituzionale. La prima consiste nel fornire i classici servizi amministrativi ai nostri concittadini che vivono negli Usa e agli statunitensi che intendono recarsi in Italia: quindi passaporti, visti, pratiche di cittadinanza, stato civile e notariato. E naturalmente l’assistenza a connazionali in difficoltà. Poi, la nuova “mission” che da qualche anno la Farnesina ha affidato alla propria rete diplomatica: la promozione dei contatti commerciali e industriali tra l’Italia e il mondo, «per cercare di attrarre investimenti stranieri». Compito non agevole ma, spiega Battocchi, facilitato proprio dall’immagine di cui gode il nostro Paese a Frisco e dintorni. E che il Consolato deve tener alta. Come? «Promuovendo la nostra cultura e la nostra lingua, anche attraverso l’Istituto italiano di cultura di cui disponiamo». Non si tratta dell’unico strumento: a San Francisco si trova anche una dirigente scolastica italiana, che si occupa delle relazioni con le scuole. E racconta il console che pochi giorni fa, appena arrivato in città, durante una serata all’Opera ha avuto l’occasione di incontrare Nancy Pelosi, la deputata italoamericana eletta per i democratici proprio nell’ottavo distretto della California che comprende la Bay Area, e a lungo speaker (cioè presidente) del Congresso: «Abbiamo parlato a lungo e mi ha fatto capire l’importanza delle proprie radici, a cui tiene moltissimo: l’italianità qui è vista come un valore». E sembrerà incredibile, ma Battocchi in questi giorni ha collezionato una lunga serie di complimenti da colleghi di tutto il mondo per il nostro Paese e per le ottime relazioni dei nostri connazionali in California. Battocchi non ha dimenticato il Trentino.

Prima di insediarsi a San Francisco ha infatti incontrato i vertici delle varie Fondazione Mach, Fbk, Trento Rise (ma è stato anche alla Cooperazione). «La nostra provincia è ben posizionata nel settore dell’alta tecnologia - afferma - e può trovare qui a San Francisco un naturale complemento non solo per quanto riguarda la ricerca in senso stretto, ma anche per la capacità di trasformare un’idea teorica in prodotto, creando quindi crescita economica e ricchezza, che a loro volta producono ascesa sociale». In prospettiva dunque contatti sempre più stretti fra Trento e la California. Contatti che già ci sono, e importanti: proprio l’altro ieri la conferma, dal convegno “Trentino-California, sistemi per l'innovazione a confronto” ospitato dalla Provincia e incentrato proprio sul modello della Silicon Valley e sulla sua “importabilità” all’ombra delle Dolomiti. Il Consolato francese, ad esempio, già si spende molto per portare stagisti transalpini nella Silicon Valley: «Tornano poi a casa con una mentalità più aperta: dobbiamo farlo anche noi, sfatando il luogo comune dei cervelli in fuga che poi non tornano. Il mio impegno sarà anche questo». E che il Trentino sia sempre nel cuore, lo dimostra il video di autopresentazione che Battocchi ha appena pubblicato nel sito internet del Consolato (http://www.conssanfrancisco.esteri.it/Consolato_SanFrancisco: 4 minuti e mezzo in italiano e inglese in cui il console, guidando per Roma, si racconta e illustra il proprio compito negli Usa. Con diverse foto personali: alcune delle quali lo ritraggono in cima alle nostre montagne.

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