Da 4 figli in su, in Trentino il raduno delle famiglie numerose

Tre giorni di festa a Pinzolo organizzati dall'Associazione nazionale famiglie numerose. C'è chi arriva a otto eredi



 TRENTO. Si sentono delle “mosche bianche”. In una società dove a crescere sono le famiglie unipersonali, quelle con almeno 4 figli sono infatti una rarità. Eppure ci sono. In Trentino sono 3.000, alle quali se ne aggiungono altre 6.000 che hanno 3 figli. Una minoranza spesso dimenticata dalla politica, che chiede tariffe agevolate e strutture adeguate.
 Per far sentire la propria voce, l’Associazione nazionale famiglie numerose si riunirà proprio in Trentino. Un incontro dei coordinatori regionali, provinciali e delle famiglie delegate che si terrà a Pinzolo da stasera a domenica. Ci saranno circa 80 famiglie da tutta Italia, con rispettivi figli al seguito: più o meno 400 persone. Hanno scelto la Val Rendena perché è una delle zone che ha aderito in modo convinto al progetto “Family in Trentino”, promosso dalla Provincia, che prevede la promozione di politiche a favore delle famiglie da parte di alberghi, luoghi di lavoro, pubblica amministrazione. Essere una famiglia numerosa, al giorno d’oggi, non è infatti semplice. Lo confermano Luca De Fanti, 36 anni, dipendente di una ditta di elettronica di Rovereto, e sua moglie Martina Stenico, 32 anni, casalinga. Sono i coordinatori del Trentino per l’Associazione famiglie numerose che conta 120 famiglie associate. Hanno 4 figli: Caio Giulio di 13 anni, Cesare Massimo di 9, Marco Valerio di 5 e Claudio Aurelio di 10 mesi. «Il sogno di mia moglie - racconta Luca De Fanti - sarebbe quello di avere 8 figli. Vedremo».
 In Trentino, infatti, la famiglia più numerosa (associata) ha proprio 8 figli e risiede a Lavis. Certo, non è un gioco. Anzi. «Nella nostra provincia va un po’ meglio, ma comunque questa società tutela di più i single delle famiglie numerose. Servirebbe un cambio di mentalità a partire dalla classe dirigente», afferma Luca De Fanti. In effetti una famiglia numerosa costa. «Soprattutto quando si devono pagare le bollette di luce, acqua e gas - continua il papà -. La logica è: più consumi più paghi. In questo modo sei single che magari consumano di più pagano meno di una famiglia di sei persone come la nostra». Il problema non sono solo le bollette. Anche andare in vacanza è spesso uno scoglio difficile da superare. «A volte non andiamo dove vorremmo perché non ci sono le strutture adatte. Non è facile, infatti, trovare camere da sei. E se prendiamo due triple è come se pagassimo per 4 adulti e 2 bambini: decisamente troppo. Anche quando ci sono le offerte, sono tutte pensate per famiglie con al massimo 2 figli».
 Martina Stenico, calcolatrice alla mano, fa il conto di quanto costa ogni mese avere 4 figli. «Circa 600 euro di supermercato, 70 di abbigliamento e scarpe, 250 di acqua, elettricità e gas, 60 di telefono e internet, 60 per le mense, 100 per l’auto (a metano!) e 50 di affitto. In totale 1.640 euro». Senza gli extra o gli imprevisti. Alla luce di tutto questo Luca e Martina, a nome delle altre famiglie numerose trentine, chiedono più attenzione alla Provincia. In occasione dell’incontro di Pinzolo sarà siglato un protocollo d’intesa per determinare i criteri dei contributi alle famiglie numerose per abbattere i maggiori costi legati ai consumi di acqua ed elettricità. Non solo. Si farà pressing sulla Provincia affinché almeno uno dei 5 ddl sulla famiglia depositati in consiglio provinciali, diventi realtà in tempi brevi e contenga almeno due punti: il riconoscimento sociale ed economico del genitore che decide di dedicarsi ai figli dagli 0 ai 3 anni; l’istituzione di un’Agenzia per la famiglia. Nonostante tutte queste difficoltà, papà e mamma sono felici della scelta fatta. «Ci sentiamo mosche bianche, ma abbiamo deciso di mettere al primo posto la famiglia. Molte coppie, oggi, mettono in cima ai desideri il divertimento personale. Noi no. Sappiamo che non è facile, ma l’importante è non avere vizi e sapere accontentarsi».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Animali

Scandalo in uno zoo cinese: cuccioli di cani dipinti da panda

Dei cagnolini di razza chow chow sono stati spacciati per ursidi. Lo zoo: «Le persone si tingono i capelli. La tintura naturale può essere utilizzata sui cani se hanno il pelo lungo. Allo zoo non ci sono panda e per questo motivo volevamo farlo»