LA TRAGEDIA

Cristina ed una passione unica per il volley

Cristina Pavanelli, di 63 anni, è morta nello schianto del Flixbus sull’autostrada A9 in Germania. Era andata a Berlino per seguire la finale di Champions di volley vinta dalla Lube. Stava tornando a Trento (Nella foto Martina Bones e la sua mamma, Cristina Pavanelli, morta nel tragico incidente a bordo del Flixbus)



TRENTO. Un viaggio a Berlino programmato da mesi, i biglietti della finale di Champions League di pallavolo tra Lube Macerata e Zenit Kazan in tasca. Un’occasione per coniugare una visita alla capitale tedesca con la passionaccia per la pallavolo, coltivata in anni di tifo fedele per la Trentino Volley. Una festa che si è trasformata in tragedia sull’autostrada A9, nei pressi di Bad Dürrenberg, poco a sud di Lipsia. Il Flixbus su cui stava viaggiando Cristina Pavanelli, 63 anni, di Baselga del Bondone, si è improvvisamente schiantato contro il guard-rail e si è rovesciato. Per la donna, da circa un anno pensionata dopo una vita di lavoro nelle Poste, non c’è stato scampo. Cristina Pavanelli era seduta nella prima fila del piano superiore dell’autobus, su un sedile posizionato proprio nel punto del mezzo pesante che è finito contro l’asfalto. Con la donna sono rimasti feriti, fortunatamente in modo non grave, i quattro famigliari con cui Cristina ha condiviso il viaggio: la figlia Martina Bones, che sedeva a fianco della mamma, il fidanzato di questa, Michele Tabarelli de Fatis, Michele Bones, l’altro figlio della vittima, e Daniela Pavanelli, sorella di Cristina. Solo quest’ultima se l’è cavata con varie contusioni, mentre gli altri tre hanno subito traumi più seri che hanno richiesto il ricovero in ospedale.

Nella mattinata di ieri (20 maggio) è arrivata a Trento la tragica notizia che ha sconvolto i parenti di Cristina ed ha destato grande sconcerto in città dove la famiglia Pavanelli (Cristina, la primogenita, aveva quattro sorelle e due fratelli) è molto conosciuta.

Carmen Pavanelli, sorella di Cristina, è titolare della storica “Armeria del Centro” di piazza Lodron: sconvolta e con gli occhi lucidi, risponde alle continue telefonate che arrivano in negozio, ma di sua sorella preferisce non dirci nulla. Il dolore e lo choc per la notizia le tolgono le parole. Il pensiero va subito ai nipoti, che a distanza di due anni, dopo la scomparsa dell’amato papà Enzo Bones, anche lui dipendente delle poste come Cristina, domenica hanno subìto la tragica perdita della mamma.

Su Facebook intanto amici e conoscenti della famiglia hanno lasciato diversi messaggi di vicinanza e cordoglio alla famiglia: «Ciao Cristina. Ora ti immagino in un lungo, bellissimo viaggio con il tuo Enzo. A Michele e Martina il nostro abbraccio e ci siamo per voi. Rimettetevi presto, vi aspettiamo a casa».

«Siamo dispiaciutissimi, davvero addolorati», commenta amareggiato il patron della Trentino Volley Diego Mosna, informato ieri pomeriggio dell’accaduto. «Una notizia che ci addolora moltissimo, non la conoscevo personalmente ma i miei collaboratori mi hanno confermato che era una nostra abbonata. Ho saputo che con la signora c’erano anche dei suoi familiari: la nostra vicinanza va quindi anche ai figli e alla famiglia per questo lutto».













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