Coop Socia

Trento. Valori in crescita sia per quanto riguarda il fatturato, che il patrimonio netto nel comparto delle cooperative sociali e di abitazione. Bene anche l’occupazione, che tiene. I dati sono stati...



Trento. Valori in crescita sia per quanto riguarda il fatturato, che il patrimonio netto nel comparto delle cooperative sociali e di abitazione. Bene anche l’occupazione, che tiene. I dati sono stati presentati ieri al convegno delle cooperative di settore, convocato in vista dell’assemblea della Federazione Trentina della Cooperazione in programma il 7 giugno. Alla data del 31 dicembre 2018 operavano in Trentino, associate alla Federazione, 86 cooperative sociali: 59 di tipo A, che gestiscono servizi socio-sanitari, e 27 di tipo B, specializzate in inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, più 6 consorzi.

Nel 2018 il valore della produzione è cresciuto del 3,5 per cento raggiungendo l’importo di 200 milioni (dato stimato). 144 milioni sono la quota delle coop sociali di tipo A, mentre 56 milioni è la quota delle coop sociali di tipo B. Il patrimonio netto stimato ammonta a fine 2018 a circa 76 milioni, con un aumento del 6,3 per cento rispetto al 2017, che si traduce in un rafforzamento della solidità patrimoniale delle cooperative sociali.

Il risultato aggregato è positivo e la marginalità rimane su valori modesti: 1,9 % del fatturato il dato medio. Tiene sostanzialmente l’occupazione: sono circa 7.200 i lavoratori impiegati nelle cooperative sociali, di cui il 61% a tempo indeterminato. Il 66% degli addetti ha un contratto part time (75% tra il personale femminile), mentre il 34% è occupato a tempo pieno.

Italo Monfredini, vicepresidente della Federazione per il settore coop sociali, ha riportato al convegno le priorità segnalate alla Giunta provinciale. Sulla fiscalità (Imis e Irap) “contiamo - ha detto - sulla continuità dei benefici di cui negli ultimi anni siamo stati destinatari”.

A proposito del rapporto con la Provincia, la presidente Marina Mattarei ha sostenuto che determinati obiettivi concreti sono stati raggiunti, non ultimo il riconoscimento dei Sieg. “Come metodo - ha aggiunto la presidente - non possiamo non partire da una condivisione sul livello politico. Abbiamo gettato le basi per produrre con l’ente pubblico quel tipo di sintesi che le nostre cooperative ci richiedono”.

La maggiore novità del nuovo contratto è rappresentata dall’introduzione come elemento variabile di retribuzione del premio territoriale di risultato, di competenza dei contratti integrativi provinciali. Il premio guarderà ai risultati conseguiti dalle cooperative sul territorio, misurati attraverso alcuni indicatori.













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