la storia/2 

Conto in rosso per il gioco d’azzardo

TRENTO. Una donna che vive con un genitore anziano, molto integrata e stimata nella comunità in cui vive ma con una serie di “strane” difficoltà economiche: la donna - infatti - si rivolge alla...



TRENTO. Una donna che vive con un genitore anziano, molto integrata e stimata nella comunità in cui vive ma con una serie di “strane” difficoltà economiche: la donna - infatti - si rivolge alla Caritas perché non riesce a pagare le utenze domestiche, in particolare la bolletta del riscaldamento che è rimasta in arretrato. Tutto questo mentre il genitore della donna ha necessità di cure, materiali e assistenza costose che solo in parte vengono coperti dal servizio sanitario.

I volontari intervengono e prima di tutto decidono di pagare la bolletta del riscaldamento scaduta, ma cominciano anche ad analizzare le spese della donna con l’obiettivo di aiutarla (scontrini alla mano) a gestire più attentamente le sue spese, ad esempio riducendone alcune e razionalizzando le voci di spesa più pesanti. Ma durante i colloqui emerge una situazione che richiede un approfondimento sui debiti pregressi, di cui la donna (molto evasiva sul tema) non vuole parlare volentieri. Alla fine lei ammette che c’è un problema di dipendenza dal gioco d’azzardo (come i volontari avevano intuito) all’origine delle difficoltà economiche. Una storia che prosegue con una decina di incontri con i volontari che aiutano la donna a gestire in modo più ragionato le proprie spese (anche scegliendo negozi più economici) e la avviano verso un percorso per risolvere il problema maggiore di questa vicenda, cioè la dipendenza dal gioco.













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