Confindustria attacca gli evasori 

L’assise a Riva del Garda. Il presidente Manzana: «In Trentino un miliardo all’anno sottratto al Fisco. Stanno rubando a tutti noi» Ma Boccia: «Troppe tasse controproducenti». Sul primo anno di Fugatti: «Più integrazione e più soldi alla scuola». No alla Valdastico a Rovereto sud  


Ubaldo Cordellini


Riva del garda. Anche in Trentino l’evasione fiscale regna quasi sovrana. Un’amara constatazione che viene da un pulpito insospettabile, quello dell’Assemblea di Confindustria che si è tenuta ieri al Palacongressi di Riva del Garda. Il presidente Fausto Manzana ha tirato le somme dei suoi primi otto mesi di mandato e ha colto l’occasione per dare del Trentino, del mondo delle imprese e del rapporto con la politica una lettura a volte molto originale. Il presidente degli industriali è partito con un forte critica ai furbetti, per chi evade le tasse si sottrae alle sue responsabilità. Non a caso l’assemblea è stata intitolata “L’impresa della responsabilità”. Già dalle prime righe della relazione il presidente ha attaccato chi non fa il proprio dovere, ma anche lo Stato: “E’ giusto non tollerare chi non ha rispetto per il bene pubblico, pagato con i soldi dei cittadini e delle imprese, così come è giusto colpire chi inquina l’ambiente. Ma ciò non può fare il paio con il trattamento che viene riservato al cittadino e alle imprese dalla pubblica amministrazione. Il termine suddito forse è quello che meglio descrive il rapporto tra privato e pubblico”. Ma il presidente degli industriali osserva che nelle norme così stringenti c’è sempre chi riesce a sfilarsi, a sottrarsi: “Ampio è lo spazio che riserviamo ai furbetti: il furbetto del cartellino, il furbetto che lavora in nero, il furbetto che elude, il furbetto che evade...ma perché furbetto?”. Già, perché a partire dal termine c’è sempre l’impressione che chi evade sia più sveglio, più smart degli altri. Manzana invita a rovesciare questo paradigma e dà i numeri del Trentino che sono allarmanti: “Queste persone e queste imprese non stanno forse rubando a tutti noi? La Cgia di Mestre stima che in Trentino si evadano imposte per oltre un miliardo di euro all’anno. Questo significa che, ogni 100 euro di gettito incassato, 13 vengono nascosti al fisco. Se sapessimo incassare questi denari rubati, troveremmo le coperture per il venir meno delle risorse previste negli accordi di Milano e finanziare ben più di una grande opera pubblica all’anno, come l presidente Fugatti ha annunciato”. D’altro canto, però, Manzana a non vedere tutti gli imprenditori come approfittatori: “Bisogna smettere di vedere l’impresa come un soggetto che ruba, inquina e sfrutta i lavoratori. Al contrario, soprattutto in Trentino incontro molte imprese che lasciano molte tasse sul territorio”. Il presidente nazionale Vincenzo Boccia, verso la fine del suo mandato, già prima dell’assemblea pubblica, però, osservava che le troppe tasse annunciate in finanziaria rischiano di essere controproducenti: “Sentiamo parlare di tassa sullo zucchero, di tassa sulla plastica di manette agli evasori. Tutta questa enfasi rischia di creare eccessiva tensione. Se c’è una sentenza definitiva è giusto essere severi con chi evade, ma prima no”.

Manzana, però, dà una prima stoccata, sia pure senza nominarla, alla giunta Fugatti: “Dobbiamo essere maggiormente inclusivi, dobbiamo prendere atto che siamo stati migranti e che dobbiamo accogliere i migranti di oggi. Molto spesso si sente dire: prima gli italiani, prima i trentini..io dico: prima le imprese italiane e le imprese trentine. Lungi da me l’essere buonista, anche perché alcune interpretazioni del buonismo hanno portato a nuove forme di schiavitù, condizione che non può in alcun modo essere accettata. Il rispetto delle regole deve essere al primo posto, il rispetto delle nostre tradizioni pure”. Però questo non deve far dimenticare la realtà: “In un paese dove la natalità è negativa, le nostre imprese hanno bisogno di nuove risorse umane. Soprattutto quando gli italiani non vogliono più fare certi mestieri, che invece sono richiesti dalle imprese. Soprattutto gli italiani, e i trentini, stanno invecchiando e tra dieci anni o poco più, metà della popolazione dovrà reggere il peso dell’altra”. Quindi l’apertura allo straniero è frutto della logica: “Dobbiamo vincere la sfida dell’integrazione”.

Sull’ambiente, Manzana ha speso parole pesanti e inattese. In primis ha stoppato il progetto della giunta Fugatti di far arrivare la Valdastico a Rovereto sud. “Ci sono troppe grandi opere bloccate. Vanno sbloccate e ne vanno fatte molte di nuove.Non dobbiamo aspettare che le opere e gli interventi di cui abbiamo bisogno ci vengano consegnati dalla Provincia. Dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro: fare imprese e farla bene, con responsabilità. Per contribuire al Pil di questa provincia”. Analizzando i dati di contesto, Manzana chiede più soldi per la scuola: “Scontiamo troppe debolezze che riguardano l’istruzione e gli investimenti”, ma osserva anche debolezze tipiche del nostro territorio: “Per quanto riguarda il nostro Trentino, emerge ancora una scarsa propensione alle esportazioni della nostra economia, la più scarsa del nord est”. C’è stato spazio anche per i timori che potrebbero sorgere dalla nascita del gruppo Cassa Centrale Banca che potrebbe guardare con minore interesse alla realtà locale: “E’ fondamentale avere un forte sistema del credito locale. Ci chiediamo però se anche domani continuerà il supporto al nostro territorio”.

Nella tavola rotonda moderata da Sara Ravetto di Sky, l’arcivescovo Lauro Tisi ha invitato le imprese a “recuperare la dimensione del noi che qualifica la vita”. Poi c’è stato spazio per l’intervento del governatore Maurizio Fugatti: “Il mondo delle imprese trentine hanno mostrato un forte senso di responsabilità dopo Vaia nel saper ricostruire e garantire al Trentino di rimanere in piedi. Il disegno di legge che abbiamo approvato oggi con la clausola sociale è innovativo e voglio ringraziare il mondo delle imprese per il contributo costruttivo su un tema delicato. I dati del 2018 ci dicono che disoccupazione è calata , ma sono aumentati i contratti a termine ed è calato l’export, ma c’è volontà di investire. Noi vogliamo continuare a fare investimenti, abbiamo cercato di introdurre semplificazioni sul tema degli appalti. Dobbiamo puntare sul tema degli investimenti pubblici e vogliamo semplificare sempre di più”. Risposta a Manzana anche sulla Valdastico: “Questa giunta ha detto sì all’A31 e l’uscita a Rovereto sud avrebbe anche un impatto di sviluppo di un’area che è importante dal punto di vista industriale e quindi avremmo due vantaggi: sgravare la Valsugana e sviluppare un territorio che ne ha bisogno”.













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