Condino e Storo domenica salutano i loro parroci

Don Francesco Scarin e don Renato Tomio si trasferiscono Al loro posto tra una settimana i sacerdoti Lupoli e Fava


di Aldo Pasquazzo


STORO. Sono arrivati nove anni fa, prendendo il posto di don Giuseppe Beber e don Michele Balestra e insieme lasceranno i loro parrocchiani. Domenica prossima don Francesco Scarin e don Renato Tomio, rispettivamente arcipreti di Condino e Storo, saranno salutati nel corso di altrettante iniziative: in programma, prima la messa e, nel pomeriggio, ai centri polifunzionali di Condino e Darzo, la festa vera e propria.

Don Francesco (che si occupava ultimamente anche delle parrocchie di Brione, Cimego e Castello) domenica 13 ottobre farà il suo ingresso a Rovereto e Vallarsa mentre don Renato (parroco di Darzo, Lodrone e Riccomassimo) qualche giorno dopo sarà a Olle e Borgo Valsugana. Nel corso di questa settimana i sacerdoti sono stati ospitati in vari pranzi di commiato: mercoledì a Villa San Lorenzo a Storo e oggi, alla scuola materna di Lodrone. In quest’ultima circostanza a fare gli onori di casa sarà l’avvocato Luca Turinelli che è presidente della fondazione scolastica lodronese riconducibile a Coesi. «È doveroso ringraziare la loro azione, svolta in favore della nostra gente nel corso di questi nove anni», ha precisato l’avvocato.

Entrambi vivevano nella medesima canonica di Storo, anche se si distinguevano per carattere. Don Renato, che ha avuto anche qualche attrito con la corale di una volta, vanta una loquela e un tono da predicatore. E, nelle occasioni che contano, indossa sempre la tonaca e porta il cosiddetto quadrato, anche se attualmente è considerato un po’ fuori moda. Don Francesco, che predilige alla tonaca il clergyman, non ha quella dialettica e quel timbro di voce ma risulta sempre pacato e misurato.

A subentrare a don Scarin arriva da Levico Terme don Vincenzo Lupoli, mentre a Storo approderà lo stesso giorno (domenica 6 ottobre in due distinte cerimonie) dalla Vallarsa don Andrea Fava che in quella valle aveva da gestire ben otto parrocchie. In quel lasso di tempio di una settimana che, tra partenze e arrivi, risulterà senza un parrocco, il ruolo sarà ricoperto nelle diverse chiese dal cappuccino padre Giorgio Anesi e dal facente funzioni di parroco interinale don Bruno Armanini. Don Lupoli non si accaserà presso la casa canonica di Condino, il cui edificio dovrà essere ristrutturato, ma ha trovato momentanea sistemazione alla Casa Bianca di inizio paese, all’opposto della chiesa. Don Fava invece, attualmente in ferie nella sua casa di Torbole, consumerà il pranzo in casa di riposo e nei fine settimana potrà contare sulla presenza della mamma che ospiterà nella canonica di Storo.

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