«Concorso pilotato», altri guai per Zappini 

Chiusa l’inchiesta per tentato abuso d’ufficio per la selezione alla Cue, indagati anche due professori e due ricercatori dell’Università



TRENTO. Piove sul bagnato per Luisa Zappini, ma anche per l’Università. Dopo l’arresto per la vicenda dei permessi di cura usati per andare in ferie, adesso arriva la chiusura dell’inchiesta per il concorso che sarebbe stato pilotato per un posto alla Centrale unica dell’emergenza. Per l’ex dirigente della Cue e per altre 4 persone, due professori e due ricercatori dell’Università di Trento, l’ipotesi accusatoria è quella di tentato abuso d’ufficio per aver cercato indirizzare l’esito della selezione. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Marco Gallina ha inviato l’avviso di conclusione dell’inchiesta a cinque persone sulla base delle indagini della Guardia di Finanza di Trento. Si tratta di Luisa Zappini, ex dirigente della Cue difesa da Nicola Stolfi, Fabrizio Robol e Federico Viani, ricercatori presso il centro di ricerca dell’Università Eledia e concorrenti alla selezione difesi rispettivamente da Flavio Maria Bonazza e Roberto Bertuol, Andrea Massa e Paolo Rocca, il primo coordinatore di Eledia, entrambi professori dell’Università al dipartimento di Scienza dell’informazione ed entrambi difesi da Giampiero Mattei. Ovviamente per ora si tratta di ipotesi della Procura.

Secondo l’accusa tutti e cinque sarebbero stati d’accordo a pilotare la selezione per l’assunzione di un funzionario tecnico-indirizzo telecomunicazioni da assegnare alla Centrale unica dell’Emergenza della Provincia di Trento pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione il 20 febbraio 2017 a favore di Robol, primo classificato al concorso con un punteggio finale di 59, e a favore di Viani, arrivato secondo con un punteggio di 55 e potenzialmente assumibile visto che la graduatoria sarebbe dovuta durare tre anni. Come si ricorderà il concorso venne annullato in autotutela dalla giunta provinciale.

Secondo l’accusa alcuni degli indagati avrebbero scritto il bando del concorso in modo da inserire requisiti che erano in possesso dei ricercatori di Eledia e togliendo requisiti che non avevano. In particolare Luisa Zappini prima del 25 febbraio 2016 avrebbe contattato Viani, ricercatore presso il centro di ricerca diagnostica elettromagnetica Eledia che collaborava da tempo con la centrale Unica dell’emergenza, per inviargli la bozza di un precedente bando di concorso. Una bozza che Viani (d’accordo con la stessa Zappini e con Robol, suo collega ricercatore presso Eledia) avrebbe adattato al futuro concorso per la Cue inserendo requisiti che avrebbero favorito proprio Robol. Sempre secondo l’accusa, Viani avrebbe inviato la sua bozza di bando al professor Andrea Massa coordinatore di Eledia. Già l’oggetto della mail era esplicito: «Documento redatto insieme a Fabrizio...profilo di ruolo per il bando che la Cue deve avviare per operazione “Robol-pagato-Cue”. Massa poi avrebbe risposto: «La cosa merita MOLTA attenzione onde evitare insiders». Rocca, poi, per la Procura avrebbe proposto delle modifiche alle competenze necessarie previste dal bando togliendo requisiti non in possesso di Robol e inserendone altri corrispondenti a pubblicazioni dello stesso ricercatore. Dopo la Zappini si sarebbe data da fare con la Provincia far avviare il concorso con un bando ricalcato su quello predisposto dagli indagati. Ma poi la selezione è stata annullata. (u.c.)













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